Visualizza articoli per tag: intelligenza artificiale
Gli impatti in materia di privacy su controlli a distanza e controlli difensivi con i sistemi di Intelligenza Artificiale
Sempre più spesso le organizzazioni utilizzano soluzioni tecnologiche basate su algoritmi di intelligenza artificiale (IA) al fine aumentare la sicurezza dei propri sistemi informativi. Le varie tipologie di controlli presentano un diverso grado di invasività sulla privacy e sui diritti e libertà dei lavoratori.
I fondamentali requisiti dei sistemi di Intelligenza Artificiale per evitare forme di discriminazione
Come noto in una recente risoluzione adottata dal Parlamento europeo viene sottolineato come il rischio di pregiudizi algoritmici nelle applicazioni che usano l’Intelligenza Artificiale (IA) può provocare forme di sorveglianza di massa e diventa quindi fondamentale la supervisione umana e un chiaro quadro giuridico per prevenire gravi discriminazioni, soprattutto se utilizzate dalle forze dell’ordine e di controllo delle frontiere.
I Garanti privacy del mondo: l’AI metta al centro l’uomo
Hamilton, capitale delle Bermuda, ha ospitato dal 15 al 20 ottobre la 45a Global Privacy Assembly. La conferenza, che riunisce le Autorità di protezione dati a livello mondiale, si è articolata in una sessione aperta, con il coinvolgimento di diversi attori pubblici e privati, e in una sessione chiusa, riservata alle sole Autorità privacy.
I minori che hanno compiuto 14 anni potranno dare da soli il consenso al trattamento dei loro dati da parte dei robot
I minori che hanno compiuto 14 anni potranno decidere da soli se dare o no il consenso al trattamento dei loro dati da parte dei robot. Lo prevede lo schema di ddl quadro in materia di intelligenza artificiale, che limita la necessità del consenso genitoriale ai minori di 14 anni.
Per leggere questo articolo devi essere registrato ed effettuare il login!
I nuovi rischi della trasformazione digitale
Nel 2018 il numero degli utenti connessi ad Internet nel mondo ha sorpassato i 4 miliardi. Si tratta di un dato storico, che di fatto evidenzia come oggi più della metà della popolazione mondiale abbia varcato le porte del web. Inutile elencare gli innumerevoli vantaggi derivanti dallo sviluppo tecnologico e digitale degli ultimi anni. Che internet costituisca oramai uno strumento indispensabile della vita quotidiana è un concetto assodato, quasi superfluo. Eppure, accanto agli svariati plus offerti dall’universo online, nel tempo l’attenzione degli esperti si è gradualmente spostata sui pericoli che la diffusione e l’abuso dei dati sono in grado di generare.
I sistemi integralmente automatizzati mantengono gli obblighi del Decreto Trasparenza
L’introduzione e sempre maggior applicazione pratica di tecnologie caratterizzate dall’impiego di sistemi di intelligenza artificiale ha inaugurato una nuova stagione di dibattito in merito alle principali questioni etiche, sociali e giuridiche attorno all’impiego di tali tecnologie e alle relative conseguenze. A livello comunitario è emersa la necessità di garantire che le nuove tecnologie si sviluppino nel rispetto dei diritti fondamentali e della dignità delle persone, per raggiungere finalità che non contrastino con gli interessi della collettività.
Il 51% delle organizzazioni impone ai propri dipendenti restrizioni sull’uso dell’Intelligenza Artificiale generativa a causa dei timori sulla privacy
Secondo il rapporto dello studio “Data Privacy Benchmark” di Cisco, quasi un terzo delle organizzazioni (27%) stanno limitando ai propri dipendenti l’uso dell’Intelligenza Artificiale generativa (come ad esempio ChatGPT) a causa delle preoccupazioni legate alla privacy e alla sicurezza dei dati.
Il Consiglio dell'Ue ha approvato definitivamente il Regolamento europeo sull’intelligenza artificiale: l’Artificial Intelligence Act è legge
Il Consiglio dell'Unione europea ha approvato definitivamente il Regolamento Ue sull’intelligenza artificiale (Artificial Intelligence Act). La legislazione segue un approccio basato sul rischio: maggiore è il rischio di causare danni alla società, più severe saranno le regole. È il primo del suo genere al mondo ed ambisce a stabilire uno standard globale per la regolamentazione dell’IA.
Il diritto di dire no a chi ci chiede di rinunciare alla nostra riservatezza: non una battaglia contro la tecnologia ma una difesa della nostra privacy
Affrontare il tema della privacy in modo più consapevole sarà determinante per il futuro. Per gli utenti il primo passo sarà capire quali rischi si corrono utilizzando una determinata tecnologia e valutare se tali rischi sono superiori ai vantaggi che ne ricaveremmo.
Il futuro del lavoro tra superintelligenza e singolarità
L’applicazione dell'intelligenza artificiale in campi specifici apre la strada a nuove paure, ma anche a impensabili, fino ad alcuni anni fa, lavori e prospettive per il futuro. Con l'AI, nel mondo del lavoro serviranno sempre più competenze specifiche, e ciò vale anche per chi aspira a diventare un professionista della privacy.