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Attenzione alla privacy con i robot aspirapolvere che raccolgono filmati e immagini dalle abitazioni per addestrare l'intelligenza artificiale
Un’inchiesta rivela che i robot aspirapolvere Deebot raccoglierebbero un’enorme quantità di informazioni (inclusi video, foto, e registrazioni vocali) dalle abitazioni dei clienti in cui sono installati, dati che verrebbero poi utilizzati per addestrare l’intelligenza artificiale dell’azienda. Opportuno valutare la sicurezza e la protezione dei dati degli apparecchi di domotica installati in casi o in ufficio.
Best practice e moral suasion per l’eccellenza di micro imprese e pmi nella filiera dell’intelligenza artificiale
L’Italia e l’Europa sono da sempre un motore propulsore dell’economia e della società: una leadership ed eccellenza che possiamo riscontrare già nel primato dell’adozione dell’Artificial Intelligence Act, che coniuga la visione strategica di favorire lo sviluppo tecnologico, con la centralità della persona umana, in un bilanciamento che deve garantire nel lungo periodo, il well-being e la fiducia.
Big data e algoritmi, dal Gdpr il salvagente agli utenti del web
Codici di condotta, diritto di opposizione contro lo strapotere degli algoritmi e portabilità dei dati grezzi (che sono ricalcolati dalle macchine e vanno a comporre masse enorme di informazioni): è la trilogia delle tutele contro i pericoli dei big data messa in campo dal regolamento Ue sulla protezione dei dati n. 2016/679 (Gdpr), illustrata nell'indagine conoscitiva appunto sui big data, condotta congiuntamente dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato e dal Garante per la protezione dei dati personali.
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Big Data, il problema della profilazione e della dispersione dei dati personali
Il termine big data ("grandi masse di dati" in inglese), o megadati, indica genericamente una raccolta di dati così estesa in termini di volume, velocità e varietà da richiedere tecnologie e metodi analitici specifici per l'estrazione di valore o conoscenza. Il termine è utilizzato in riferimento alla capacità di analizzare ovvero estrapolare e mettere in relazione un'enorme mole di dati eterogenei, strutturati e non strutturati, allo scopo di scoprire i legami tra fenomeni diversi (ad esempio correlazioni) e prevedere quelli futuri.
Brasile: Meta non può usare i dati degli utenti per addestrare l'intelligenza artificiale
In Brasile Meta non può addestrare la sua intelligenza artificiale basandosi sui dati degli utenti Facebook, Messenger e Instagram. Lo ha stabilito l'Autorità Nazionale per la Protezione dei Dati con una misura preventiva che "determina la sospensione immediata in Brasile della validità della nuova politica sulla privacy della società Meta".
Brillo, il robot napoletano che chiacchera con i clienti e prepara i cocktail tra automazione del lavoro e privacy
Nel continuo progresso verso l’automazione di un sempre maggior numero di lavori (basti pensare agli esperimenti di Amazon con i propri magazzini o a quelli di Google con il taxi che si guida da solo), un’iniziativa che di recente ha fatto parlare di sé è quella di “BRILLO” (Bartending Robot for Interactive Long-Lasting Operations), il robot-barista nato da un progetto dell’Università Federico II di Napoli.
Caso DeepSeek: il Garante Privacy blocca l’IA cinese, ma serve un approccio regolatorio più equilibrato ed efficace
Come noto il Garante ha recentemente adottato un provvedimento nei confronti dell'applicazione di intelligenza artificiale DeepSeek. La decisione di bloccare l'applicazione cinese in Italia dimostra che le autorità nazionali hanno già gli strumenti per imporre limiti ai fornitori che non rispettano le normative europee, anche prima dell’entrata in vigore dell’AI Act.
Celebrazioni per i 25 anni del Garante a Torino. Ghiglia: 'Umanizzare la tecnica e non macchinizzare l’uomo'
Nello splendido Salone delle Guardie Svizzere a Palazzo Reale, il 4 luglio si è tenuto a Torino il Convegno “La protezione dei dati: da 25 anni la bussola del futuro” organizzato in occasione delle celebrazioni per i 25 anni dell’Autorità Garante.
ChatGPT adempie alle prescrizioni del Garante Privacy e riapre in Italia garantendo più trasparenza e più diritti a utenti e non utenti europei
OpenAI, la società statunitense che gestisce ChatGPT, ha fatto pervenire al Garante per la protezione dei dati personali una nota nella quale illustra le misure introdotte in ottemperanza alle richieste dell’Autorità contenute nel provvedimento dello scorso 11 aprile, spiegando di aver messo a disposizione degli utenti e non utenti europei e, in alcuni casi, anche extra-europei, una serie di informazioni aggiuntive, di aver modificato e chiarito alcuni punti e riconosciuto a utenti e non utenti soluzioni accessibili per l’esercizio dei loro diritti. Alla luce di questi miglioramenti OpenAI ha reso nuovamente accessibile ChatGPT agli utenti italiani.
ChatGpt e Gdpr: una convivenza difficile
In linea il rapporto commissionato ad aprile 2023 all’ European Data Protection Board (Comitato europeo per la protezione dei dati, EDPB) per sondare eventuali interazioni e profili di compatibilità tra il Gdpr, il regolamento Ue sulla protezione dei dati personali (General Data Protection Regulation) e uno dei principali linguaggi di intelligenza artificale Llm disponibili, il ChatGPT.
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Il presidente di Federprivacy a Report Rai 3
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