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L'Europa vuole essere leader nella rivoluzione dell'intelligenza artificiale (IA). Un'ambizione che contrasta con la volonta' dell'Ue di proteggere il diritto alla privacy, perche' l'IA si basa proprio sulla disponibilita' dei dati. Un nuovo regolamento europeo punta a rendere compatibili i due obiettivi, ma non risolve la questione, secondo un'esperta dell'argomento.

La presenza di elettrodomestici che sfruttano l’intelligenza artificiale (IoT) in ambito domestico, è un tema già analizzato in passato, per quanto le varie implicazioni siano ancora da esplorare in modo completo e la costante innovazione tecnologica porti sempre nuove sfide. In questo articolo si vogliono approfondire le implicazioni dell’uso di tali elettrodomestici in ambito aziendale, “l’ufficio intelligente”, escludendo in ogni caso i dispositivi normalmente presenti, come, ad esempio, le multifunzione, le webcam ed i cellulari.

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Elon Musk e oltre 1.000 fra ricercatori e manager chiedono una “pausa” di sei mesi nello sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale avanzati come ChatGPT - l’intelligenza artificiale generativa finanziata da Microsoft - per fermare quella che definiscono una «pericolosa» corsa agli armamenti.

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Le trasformazioni tecnologiche in atto, comprese quelle riguardanti l’intelligenza artificiale, implicano dubbi e preoccupazioni sulle questioni etiche e per gli impatti sulla protezione dei dati personali, ma anche straordinarie opportunità che possono essere colte solamente a condizione di capirne meglio le potenzialità e le sfide attuali e quelle che ci attendono nei prossimi anni. A parlare di questi temi al Privacy Day Forum 2023 sarà Luciano Floridi, una delle voci più autorevoli della filosofia contemporanea.

Il raggiungimento di un’intesa tra le istituzioni Ue sull’Ai Act, il testo che regolerà l’intelligenza artificiale a livello europeo, è probabilmente una buona notizia. Ma ancora non sappiamo esattamente com’è formulato e abbiamo assistito a una profonda spaccatura tra gli stati membri

Nel 2008 Chris Anderson, l’allora direttore di Wired, scrisse un articolo intitolato “The End of Theory : The Data Deluge Makes the Scientific Method Obsolete”, che diede luogo a molte discussioni su questa fine, generata dai big data il cui sfruttamento avrebbe consentito di mettere da parte la ricerca basata sul metodo scientifico. La correlazione statistica viene celebrata come specchio della realtà, senza bisogno di alcun tipo di mediazione teorico-interpretativa per leggere i dati. Insomma: la morte della teoria, dell'interpretazione.

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Al G7 dei Garanti della Privacy che si è tenuto il 7 e l'8 settembre 2022, l’Autorità italiana, rappresentata dalla Vice Presidente Ginevra Cerrina Feroni, ha chiesto che nel documento finale dei lavori svolti per conseguire un modello etico distintivo per la governance dell'Intelligenza Artificiale venisse inserito “il rifiuto di un uso indiscriminato dell'IA applicata ai dati personali che porti a forme di sorveglianza massiva con l'evidente scopo di controllare e manipolare i comportamenti degli individui a partire dai dati personali, raccolti, analizzati e incrociati in grandi quantità, varietà e velocità”.

Parere favorevole del Garante Privacy sullo schema di disegno di legge governativo sull'IA, recante anche delega legislativa per l’adeguamento al Regolamento Ue sull’Intelligenza Artificiale (n.2024/1689 – AI Act).

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Quali sono i principi di protezione dei dati personali applicabili a ChatGPT? È la domanda a cui risponde il Report sul lavoro della task force del Comitato europeo (EDPB), creata lo scorso anno per promuovere la cooperazione tra le Autorità di protezione dei dati personali che indagano a livello nazionale sul chatbot di OpenAI.

Amazon ha inviato per errore 1700 conversazioni registrate dallo smart speaker Alexa alla persona sbagliata. È successo in Germania, dove un utente ha richiesto alla società proprietaria dell’assistente vocale di poter disporre, come suo diritto garantito dalla normativa europea sulla privacy (GDPR), di tutte le sue conversazioni con il sistema, ma i file consegnati da Amazon corrispondevano a quelli di un altro cliente. 

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Il presidente di Federprivacy a Report Rai 3

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