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ChatGPT adempie alle prescrizioni del Garante Privacy e riapre in Italia garantendo più trasparenza e più diritti a utenti e non utenti europei
OpenAI, la società statunitense che gestisce ChatGPT, ha fatto pervenire al Garante per la protezione dei dati personali una nota nella quale illustra le misure introdotte in ottemperanza alle richieste dell’Autorità contenute nel provvedimento dello scorso 11 aprile, spiegando di aver messo a disposizione degli utenti e non utenti europei e, in alcuni casi, anche extra-europei, una serie di informazioni aggiuntive, di aver modificato e chiarito alcuni punti e riconosciuto a utenti e non utenti soluzioni accessibili per l’esercizio dei loro diritti. Alla luce di questi miglioramenti OpenAI ha reso nuovamente accessibile ChatGPT agli utenti italiani.
ChatGpt e Gdpr: una convivenza difficile
In linea il rapporto commissionato ad aprile 2023 all’ European Data Protection Board (Comitato europeo per la protezione dei dati, EDPB) per sondare eventuali interazioni e profili di compatibilità tra il Gdpr, il regolamento Ue sulla protezione dei dati personali (General Data Protection Regulation) e uno dei principali linguaggi di intelligenza artificale Llm disponibili, il ChatGPT.
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Dopo il provvedimento del Garante Privacy italiano l'European Data Protection Board lancia una task force su ChatGPT
Dopo il Garante per la protezione dei dati italiano, anche diverse altre autorità europee e d’oltreoceano hanno annunciato l’intenzione di voler correre ai ripari o quantomeno aprire un’istruttoria su ChatGPT, il software di intelligenza artificiale relazionale capace di emulare il linguaggio naturale e di “colloquiare” con esseri umani.
Il provvedimento del Garante su ChatGpt è 'anticipatorio' di una nuova epoca
In data 30 marzo 2023 il Presidente della Autorità italiana garante per la protezione dei dati personali, avvalendosi dei poteri d’urgenza previsti dall’art.5.comma 8 del Regolamento 1/200058 e di quanto disposto dall’art.58 par. 2, lettera f) del GDPR, ha adottato un provvedimento di urgenza nei confronti della società OpenAi quale società sviluppatrice e gestrice di ChatGPT, col quale ha disposto con effetto immediato la limitazione provvisoria del trattamento di dati di utenti italiani.
Le IA nelle chatbot come le sirene di Ulisse: quali pericoli comportano per gli adolescenti, anche a livello privacy?
Certi servizi innovativi come le chatbot sviluppate con l’intelligenza artificiale, possono risultare molto convincenti per un giovane nel fornire i propri dati personali, anche particolari, come l’orientamento sessuale e lo stato di salute psicofisica, ma un buon consulente sa quanto sia importante evitare che il lato pioneristico si imponga prepotentemente sul rispetto della normativa privacy.