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Approvato al Senato il DDL di delega al Governo sull'intelligenza artificiale

Il Senato italiano approvato il disegno di legge sull’intelligenza artificiale, che passa ora all’esame della Camera dei Deputati. Il testo approvato nella seduta del 19 marzo 2025 è articolato in 26 articoli e conferisce delega al Governo per adottare, entro un anno, uno o più decreti legislativi per allineare la normativa nazionale all’AI Act europeo del 13 marzo 2024.

I principi fondamentali stabiliscono che i sistemi di intelligenza artificiale devono essere sviluppati e applicati nel rispetto dell’autonomia e del potere decisionale umano, garantendo la supervisione e l’intervento delle persone.

Tra le previsioni di maggior rilievo, la normativa prevede che le comunicazioni relative al trattamento dei dati connessi all’utilizzo dell’AI avvengano con linguaggio chiaro e semplice. Specifica attenzione è rivolta ai minori: l’accesso alle tecnologie di intelligenza artificiale per i ragazzi sotto i 14 anni richiederà il consenso dei genitori o dei tutori legali.

Un altro aspetto centrale riguarda la sicurezza nazionale: i sistemi di AI destinati all’uso pubblico dovranno essere installati su server situati in territorio italiano per garantire la sovranità e la protezione dei dati personali dei cittadini. Sono escluse dall’ambito applicativo della legge le attività legate alla sicurezza nazionale, alla cybersicurezza e alla difesa.

Il provvedimento tutela inoltre il diritto d’autore per le opere generate con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, purché costituiscano risultato del lavoro intellettuale dell’autore. Vengono consentite, nei limiti della legge sul diritto d’autore, le riproduzioni e le estrazioni da opere o materiali accessibili legittimamente per l’estrazione di dati attraverso modelli e sistemi di AI.

In ambito penale, il disegno di legge introduce una nuova circostanza aggravante quando un reato viene commesso mediante l’impiego di sistemi di intelligenza artificiale. Stabilisce inoltre sanzioni per chi diffonde contenuti generati o alterati dall’AI senza il consenso delle persone coinvolte, con pene che vanno da uno a cinque anni di reclusione.

Nel settore sanitario, l’utilizzo dei sistemi di AI non potrà selezionare o condizionare l’accesso alle prestazioni secondo criteri discriminatori. I pazienti avranno diritto di essere informati sull’impiego di queste tecnologie. È prevista la creazione di una piattaforma di intelligenza artificiale, sviluppata da Agenas, per supportare la prevenzione, la diagnosi e la cura, pur lasciando sempre la decisione finale ai professionisti sanitari.

Il testo stabilisce anche che l’intelligenza artificiale nel contesto lavorativo deve migliorare le condizioni di lavoro, tutelare l’integrità psico-fisica dei lavoratori e accrescere la qualità delle prestazioni lavorative. Il Ministero del Lavoro istituirà un Osservatorio dedicato per monitorare l’impatto dell’AI sul mercato del lavoro e promuovere la formazione di lavoratori e datori di lavoro.

Nella pubblica amministrazione, l’AI avrà funzione strumentale e di supporto all’attività provvedimentale, mentre la responsabilità rimarrà sempre in capo alla persona. In ambito giudiziario, ogni decisione sull’interpretazione e sull’applicazione della legge resterà riservata al magistrato.

I contenuti informativi generati o modificati attraverso sistemi di intelligenza artificiale dovranno essere chiaramente identificabili mediante l’inserimento di un elemento visibile con l’acronimo “IA” o, nel caso di contenuti audio, attraverso annunci specifici.

Il disegno di legge autorizza investimenti fino a un miliardo di euro nel capitale di rischio di imprese che operano nei settori dell’intelligenza artificiale, della cybersicurezza e delle tecnologie abilitanti, compresi il quantum computing, il 5G e le sue evoluzioni, e il Web 3. Questi investimenti saranno effettuati attraverso il Fondo di sostegno al venture capital.

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