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A marzo il Corso di alta formazione su Privacy e gestione del personale
Inizierà il 7 marzo 2025 la prossima edizione del Corso di alta formazione "Privacy e gestione del personale", coordinato dal Prof. Andrea Sitzia, docente di diritto del lavoro presso l'Università di Padova, e da Nicola Bernardi, presidente di Federprivacy. Già aperte le iscrizioni per il percorso composto da 12 moduli di 8 ore ciascuno e una durata di 104 ore.
A Roma la presentazione del nuovo massimario 'Risposte Privacy'
Giornata programmatica e formativa per data protection officer e addetti ai lavori in programma venerdì 24 giugno, quando in occasione dell’assemblea ordinaria annuale di Federprivacy sono stati organizzati anche due importanti eventi a Roma a cui è possibile partecipare anche da remoto.
Accordo sindacale o autorizzazione dell’ispettorato del lavoro prima di installare telecamere in ambienti di lavoro?
Prima di installare un sistema di videosorveglianza in ambienti di lavoro serve l’accordo sindacale o l’autorizzazione dell’Ispettorato del Lavoro quando derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell’attività lavorativa. La Corte di Cassazione, con la sentenza 4331/2014 ha precisato che: «l’installazione di una telecamera diretta verso il luogo di lavoro dei propri dipendenti o su spazi dove essi hanno accesso, anche sporadicamente, deve essere previamente autorizzata dall’Ispettorato dal Lavoro o deve essere autorizzata da un particolare accordo con i sindacati. La mancanza di questi permessi, comporta la responsabilità penale del datore di lavoro».
Albania: diffusi online tramite WhatsApp e Telegram i dati personali e le informazioni sugli stipendi di oltre 600.000 cittadini
Il governo albanese ha confermato una fuga massiva di dati personali e salariali riguardanti 637.138 cittadini, ovvero oltre il 22% dell'intera popolazione del paese. Le informazioni sono contenute in un file Excel che ha iniziato a circolare in questi giorni tramite WhatsApp, e in cui sono riportati vari dettagli come nominativi dei lavoratori, luoghi e date di nascita, numeri di carta d'identità, numero di identificazione personale, numero di telefono, importi degli stipendi, posizioni lavorative e nomi dei datori di lavoro, e a quanto pare anche l’orientamento di voto per il partito socialista.
Algoritmi, informative ai lavoratori limitate da automazione e segreto industriale
Con il Decreto Trasparenza, i lavoratori dovranno essere informati dal datore o dai committenti sull’uso di sistemi decisionali o di monitoraggio solo se questi sistemi sono integralmente automatizzati. Gli obblighi informativi non si applicano, poi, ai sistemi che siano protetti da segreto industriale. Sono queste le due modifiche apportate dal decreto Lavoro (Dl 48/2023, ora all’esame del Senato per la conversione in legge) all’articolo 1-bis del Dlgs 157/1997, introdotto l’anno scorso dal decreto Trasparenza (Dlgs 104/2022).
Ammissibile l’utilizzo del sistema di videosorveglianza per comprovare l'inadempimento disciplinare del lavoratore
Anche il sistema di videosorveglianza può essere utilizzato per comprovare l'inadempimento disciplinare del dipendente: non ha dubbi in proposito la Corte di Cassazione (Sentenza 8375/2023), che ne ha ritenuto ammissibile l'uso nonostante tale sistema rientri nell'ambito di applicazione dell'articolo 4, comma 2, dello statuto dei lavoratori, nella specie relativa a vicende ricadenti nel testo della norma anteriore alle modifiche apportate dal Jobs act.
Anche in assenza di regole sulla conservare i dati, il titolare dello studio deve fissare tempi ragionevoli per cancellarli
La gestione dei dati di clienti e dipendenti in studio va sempre monitorata. Il professionista deve non solo procedere subito alla cancellazione dei dati su richiesta dell’interessato, ma deve di propria iniziativa cancellare i dati, quando non sono più necessari rispetto allo scopo per cui sono stati raccolti.
Anche l’investigatore privato deve rispettare il principio di minimizzazione del GDPR
Come noto i dati personali di natura sensibile possono essere trattati in presenza di idonee basi giuridiche. Inoltre, è dovere del titolare del trattamento omettere informazioni di dettaglio eccedenti la finalità della raccolta. In questi termini l’Autorità Garante ha ammonito una agenzia di investigazione privata che, incaricata di verificare la correttezza della condotta di una lavoratrice in merito alla fruizione di permessi retribuiti giustificati dalle condizioni di salute della madre, ha riportato nel rapporto investigativo l’indicazione della specifica malattia di cui presumibilmente quest’ultima era affetta.
Artificial Intelligence Act e Lavoro: la circolare del Sole 24 Ore
Il 13 marzo è stato approvato definitivamente dal Parlamento europeo il Regolamento sulla intelligenza artificiale, la prima legislazione al mondo che intende regolamentare normativamente l’Intelligenza artificiale. La circolare del Sole 24 Ore su Artificial Intelligence Act e rapporto di lavoro.
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Assunzioni con questionari a prova di privacy
Il datore di lavoro può trattare solo i dati sensibili (oggi definiti particolari) indispensabili per gestire la fase pre-assuntiva del lavoratore o per l’esecuzione del rapporto. È una delle prescrizioni contenute nel Provvedimento del Garante della privacy del 5 giugno 2019 , pubblicato sulla «Gazzetta ufficiale» 176 del 29 luglio, emanato per armonizzare con il Regolamento 679/2016 (il Gdpr) le prescrizioni già contenute nelle autorizzazioni adottate quando era in vigore il "vecchio" Dlgs 196/2003 (ora abrogate).