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In data 22 giugno 2022 la Corte di Giustizia UE si è pronunciata nella causa C-534/20 sul rinvio pregiudiziale proposto dal Tribunale del Lavoro federale tedesco nella causa tra un Data Protection Officer e il suo datore di lavoro. La causa davanti al Tribunale del lavoro era sorta in conseguenza del fatto che in data 13 luglio 2018 la Società Leistritz aveva comunicato, con lettera al dipendente (LH) la cessazione a partire dal 18 agosto 2018 del rapporto di lavoro esistente con LH in qualità di DPO interno della Società stessa a seguito di una ristrutturazione interna in base alla quale “l’attività di consulente legale interno e il servizio di protezione dei dati doveva essere esternalizzato”.

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Nessuna violazione privacy nel riprendere un dipendente che ruba. L’ultima della Cassazione in materia di controllo del lavoratore e riservatezza (sentenza numero 3045 del 6 febbraio 2025). Con una lunga ed articolata motivazione, i giudici della Suprema Corte hanno ribadito la legittimità dei controlli difensivi per la tutela del patrimonio aziendale.

Il lavoratore che trasmette al datore di lavoro il video postato sulla chat costituita su WhatsApp da un gruppo chiuso di lavoratori, da cui poi deriverà il licenziamento della collega autrice del video, viola il principio di rango costituzionale di segretezza delle comunicazioni scambiate tra privati.

Se non firma per accettazione la nomina di incaricato privacy, il dipendente non può lavorare e va sospeso dal servizio e dalla paga. Così ha deciso il tribunale di Udine, sezione lavoro, con l'ordinanza nella causa n. 504/2024 del 2/8/2024, prima decisione sulla questione del rapporto tra nomina privacy e rapporto di lavoro.

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Il lavoratore ha sempre diritto di accedere ai propri dati conservati dal datore di lavoro. È quanto ha ribadito il Garante privacy accogliendo il reclamo presentato da una donna che aveva chiesto, alla banca di cui era stata dipendente, di accedere al suo fascicolo personale per conoscere quali informazioni potevano aver dato origine ad una sanzione disciplinare.

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Il dipendente pubblico raggiunto da un richiamo scritto dalla Pubblica Amministrazione datrice ha diritto a ottenere l'ostensione del file digitale da cui è stata stampata la foto, che ha dato il via al procedimento disciplinare nei suoi confronti.

Il contrasto alle forme di discriminazione lavorativa fondate sull’orientamento sessuale non può rimanere confinato dentro il perimetro del lavoro subordinato, ma si estende anche a tutte le forme lavoro autonomo. Con l’affermazione di questo principio, la Corte di giustizia europea segna un momento fondamentale per la lotta contro ogni forma di discriminazione.

Il corretto trattamento dei dati sanitari dei dipendenti è ormai noto ai più, ma non a tutti. Un recente provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali ha acceso i riflettori su un caso emblematico: un’azienda è stata sanzionata per aver contattato direttamente il medico di base di una dipendente per ottenere informazioni sulla sua salute.

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L'ordinanza del presidente della Regione siciliana Nello Musumeci sul censimento dei dipendenti no-vax finisce nel mirino del garante della privacy: "L'ordinanza di un presidente regionale o provinciale - attacca l'autorità guidata da Pasquale Stanzione - non rappresenta valida base giuridica per introdurre limitazioni a diritti e libertà individuali che implichino il trattamento di dati personali, che ricade nelle materie assoggettate a riserva di legge statale". L'Authority ha aperto un'istruttoria: la Regione, adesso, ha sette giorni per rispondere alle obiezioni del garante.

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Il medico competente è un titolare autonomo del trattamento. Lo stesso vale per la compagnia di assicurazione che gestisce i sinistri di un ente pubblico appaltante. Invece l'amministratore di condominio è un responsabile esterno e i condomini sono contitolari. Sono i chiarimenti forniti dal Garante della privacy, che si possono leggere nella Relazione dell'attività svolta nell'anno 2019 (presentata al Parlamento il 23 giugno 2020). Non è sempre facile individuare il ruolo privacy rivestito da soggetti, società, professionisti. Per questo diventa decisivi i provvedimenti del Garante, che fanno chiarezza. Passiamo in rassegna, dunque, le soluzioni offerte nel 2019 dall'autorità garante.

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Siamo tutti spiati? il presidente di Federprivacy a Cremona 1 Tv

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