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Giappone: il governo vieta DeepSeek nei ministeri per preoccupazioni sulla gestione dei dati personali

Il governo giapponese ha invitato i dipendenti dei ministeri e delle agenzie governative ad astenersi dall'utilizzare l'intelligenza artificiale sviluppata dalla startup cinese DeepSeek, a causa di "preoccupazioni sulla gestione delle informazioni personali" da parte della società: lo ha annunciato il capo di Gabinetto, Yoshimasa Hayashi, durante una conferenza stampa, in concomitanza con la partenza del premier nipponico Shigeru Ishiba per gli Stati Uniti per il vertice con il presidente Trump.

Le istituzioni governative che utilizzano applicazioni che si basano sull'IA generativa dovranno ottenere un'approvazione preventiva all'interno della loro organizzazione specificando l'ambito e gli scopi d'uso: “I ministeri e le istituzioni competenti che si occupano di questo problema lavoreranno insieme per affrontare la questione delle intelligenze artificiali, inclusa l'app DeepSeek”, ha detto Hayashi, aggiungendo che verranno istituiti quadri internazionali di cooperazione con le istituzioni governative di altri Paesi per raccogliere informazioni sul tema.

Il software di intelligenza artificiale di DeepSeek, diventata in poco tempo l'app più scaricata dell'Apple Store in molti Paesi, continua ad attirare parecchia attenzione, in particolare tra gli alleati Usa, poiché, nonostante i costi di sviluppo relativamente bassi rispetto ai giganti statunitensi del comparto, ha superato in molti indicatori di prestazione la concorrente ChatGPT di OpenAI, che ha debuttato a fine 2022 dopo investimenti multi miliardari.

Queste ultime decisioni del Giappone seguono quelle analoghe adottate in Corea del Sud, Taiwan e Australia. In Italia, il Garante della Privacy ha inviato una richiesta di informazioni ai titolari della startup cinese per chiarire numerosi aspetti legati proprio al trattamento dei dati personali degli utenti e i “potenziali rischi per milioni di cittadini”.

Secondo gli analisti, questo è solo l'inizio di una lotta per il dominio tecnologico nell'IA che vedrà contrapposti gli Stati Uniti e la Cina. In questa direzione vanno i tentativi di Washington di restringere le vendite alle imprese cinesi dei processori più evoluti e performanti.

(fonte: Il Secolo XIX)

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