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Il Vaticano vieta utilizzi dell'intelligenza artificiale che creino diseguaglianze

Nella partita sulla regolamentazione dell’intelligenza artificiale anche lo Stato della Città del Vaticano prende posizione. Con decreto dello scorso 16 dicembre, la Pontificia Commissione ha promulgato le proprie “Linee guida in materia di intelligenza artificiale”, un documento di assoluto rilievo e spessore.

Dettando alcuni principi generali volti a garantire eticità nell’orientamento delle scelte, anche il Vaticano riconosce l’importanza di definire chiari binari regolatori per guidare, e quindi anche sostenere, lo sviluppo etico di questa tecnologia.

Una partita globale - Secondo l’AI Index Report 2024, le menzioni dell’Ia nei procedimenti legislativi di tutto il mondo sono quasi raddoppiate tra il 2022 e il 2023, anno in cui almeno un Paese di ogni continente ha discusso di IA. Con questo provvedimento il Vaticano prende quindi parte a una tendenza globale, seguendo l’esempio apripista dell’Unione europea che ha adottato la prima legge al mondo in materia, l’AI Act.

L’uomo al centro - Le linee guida, in vigore dal 1° gennaio 2025, intendono promuovere un utilizzo etico e trasparente dell’IA in una dimensione antropocentrica e affidabile. Come per la Ue, si afferma il primato etico dell’uomo sulla macchina, collocando la dimensione antropocentrica quale fulcro e obiettivo ultimo dello sviluppo dell’IA.

Le linee guida dettano una serie di principi fondamentali che devono guidare la sperimentazione, lo sviluppo e l’uso dell’IA. Tra questi ci sono il rispetto della dignità umana e del bene comune e i principi di responsabilità etica, trasparenza e proporzionalità dell’azione amministrativa. Rilievo viene dato anche a protezione dei dati personali, non discriminazione, sostenibilità economica e cura del Creato.

Sono di conseguenza vietati una serie di utilizzi dell’IA, come l’uso di sistemi che, tramite il trattamento di dati, creino disuguaglianze sociali. La guida di riferimento per il Vaticano è, come noto, il Vangelo e le Sacre Scritture. In tempi in cui il dibattito sull’AI è crescente e le conseguenze delle scelte dei grandi player internazionali della società dell’informazione preoccupano e vengono sempre più considerate un ostacolo alla libertà e alle stessa esistenza delle istituzioni democratiche in tutto il mondo, la voce del Vaticano assume profili di assoluta autorevolezza, meritevoli di essere ascoltati senza riserva.

Dati personali e diritto d’autore - Le linee guida definiscono i principi generali da seguire in una serie di settori. A partire dal trattamento dei dati personali, dove occorre rispettare la legge nazionale in materia. Nel campo del diritto d’autore si introduce invece un obbligo di identificazione dei contenuti.

Sanità, beni culturali, infrastrutture - Le linee guida riconoscono la possibilità di favorire l’introduzione di algoritmi per contribuire al miglioramento della cura della salute. Ciò deve avvenire nel rispetto di diritti umani, libertà fondamentali e protezione dei dati personali, e senza arrecare pregiudizio o limitazioni alla valutazione decisionale dei medici. Allo stesso modo, rilevati i possibili effetti positivi dell’IA in settori come la conservazione del patrimonio artistico e la realizzazione di interventi infrastrutturali, vengono definiti i principi da seguire per avvalersi dell’IA.

Procedure amministrative, lavoro, giustizia - Per usare l’IA a sostegno dell’azione amministrativa occorre seguire alcuni principi specifici, come l’eticità nell’orientamento delle scelte e l’economicità, ma anche il buon andamento. Il principio di trasparenza è invece il pilastro centrale nel contesto lavorativo. L’IA nella giustizia può essere usata solo per organizzare e semplificare il lavoro giudiziario e per la ricerca giurisprudenziale e dottrinale, riservandosi al giudice la decisione su interpretazione della legge, valutazione di fatti e prove e adozione dei provvedimenti.

La Commissione sull’IA - Di assoluto interesse, poi, la creazione imminente di una Commissione sull’intelligenza artificiale. Composta da cinque membri, dovrà predisporre leggi e regolamenti attuativi delle linee guida ed esprimere pareri sulle proposte di sperimentazione e applicazione dell’IA nello Stato. La Commissione svolgerà, oltre al ruolo consultivo e paralegislativo, anche attività di monitoraggio sull’applicazione dei sistemi di IA e dovrà predisporre una relazione semestrale sull’impatto dell’uso di questa tecnologia.

Un Garante dell’AI, dunque, per il Vaticano che potrebbe assurgere a livelli di inedita autorevolezza nel panorama internazionale, in un momento storico in cui mettere l’uomo al centro è una sfida radicale ad ogni livello e per tutti i Paesi, ma non lo è di certo per il Vaticano la cui missione è proprio quella di mantenere viva la parola di Dio attraverso l’opera degli uomini e, da questo momento in poi, anche dell’AI.

Fonte: Il Sole 24 Ore – di Rocco Panetta

Note sull'Autore

Rocco Panetta Rocco Panetta

Avvocato esperto di privacy, internet e diritto delle nuove tecnologie, Country Leader Italy e membro del Board of Directors della International Association of Privacy Professionals (IAPP), managing partner dello Studio Legale Panetta & Associati, data protection officer

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