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Federprivacy

Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati, iscritta presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MISE) ai sensi della Legge 4/2013. Email: [email protected] 

Il 25 maggio 2018 è stato senza dubbio un giorno storico per tutti i cittadini dell'UE, perchè è la data in cui è diventato pienamente applicabile il Regolamento Europeo 2016/679 sulla protezione dei dati personali, e la scelta di organizzare in quella stessa giornata la settima edizione del Privacy Day Forum nella Capitale ha in una certa misura reso partecipe anche Federprivacy di quella data epocale.

Oltre al notaio, anche la banca è tenuta a verificare l'esatta identità del proprio cliente che stipula il mutuo. E non può invocare l'omesso o superficiale accertamento da parte del notaio come esimente o attenuante della propria responsabilità. Lo ha affermato la Terza sezione civile della Cassazione, con l’ordinanza 27599/2019, depositata il 29 ottobre.

Con il Regolamento UE 2016/679 e il cyber risk, ai rischi di risarcimenti e sanzioni fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato, si aggiungono i pericoli derivanti da ransomware e data breach. Bernardi: "Ormai per le imprese la preoccupazione dei rischi sui dati supera quella per incendi e disastri naturali, e perciò è diventato cruciale disporre di un'adeguata copertura assicurativa". Convenzione a beneficio degli iscritti a Federprivacy con Area Broker & QZ.

I controlli anonimi dell'Agenzia delle entrate violano la privacy. La pseudonimizzazione (oscuramento temporaneo dei dati) non fornisce garanzie e chi sarà sottoposto a controlli generati dall'algoritmo anonimo non ha il diritto di rettifica. Antonello Soro, garante della privacy chiede al governo la riscrittura dell'articolo 86 della legge di Bilancio che dà ampi poteri al fisco in nome della lotta all'evasione. Senza una riscrittura, con la previsione di paletti e garanzie per i contribuenti, la norma, dice in sintesi il Garante, nella memoria depositata ieri in commissione bilancio del Senato, è in palese violazione con il regolamento privacy.

Esponenti delle Autorità di protezione dati ed esperti provenienti da vari Paesi dell’Unione europea si incontreranno il 15 novembre a Roma per partecipare alla conferenza dal titolo "All’altezza delle sfide: uno sguardo alla protezione dei dati e oltre".

Secondo una ricerca svolta dalla società di marketing digitale Madzuli Agency, a poco più di un anno dall’entrata in vigore del GDPR gli italiani si dichiarano meno propensi alla privacy e più favorevoli all’archiviazione dei dati per ricevere offerte commerciali personalizzate.

Undici azioni per governare i big data. Tra tutte, primeggia una preventiva valutazione di impatto sulla privacy. Anche quando l'obiettivo è di interesse pubblico (ad esempio lotta all'evasione fiscale o contributiva). È quanto si può desumere dalle «Linee guida e raccomandazioni di policy» per i big data diffuse dai Garanti della privacy, della concorrenza e mercato (Agcm) e delle comunicazioni (Agcom). Il documento è il frutto di una indagine conoscitiva nel corso della quale sono stati interpellati i principali operatori dell'economia dei dati, delle telecomunicazioni, dei settori finanziari e dell'editoria.

Non basta il consenso di un solo genitore per autorizzare la pubblicazione online delle foto dei figli minorenni. Questo vale anche se marito e moglie sono separati e se i figli sono in regime di affido condiviso. Ma se mamma o papà assistono all’evento che poi finisce postato sui social non possono ottenere il risarcimento del danno: perché, essendo presenti, avrebbero potuto intervenire per tutelare i figli.

Sarà possibile seguire in diretta streaming l’ultimo incontro formativo del progetto T4Data, il programma transnazionale cofinanziato dall’Unione europea dedicato alla formazione dei Responsabili della Protezione dei Dati (RPD) operanti presso i soggetti pubblici, che si terrà a Roma per l’8 novembre presso la sede del CNR. L’incontro sarà dedicato al tema "Le responsabilità del trattamento" alla luce del Regolamento Ue 2016/79.

In tema di trattamento illecito di dati personali, nella norma incriminatrice di cui all'art. 167, d.lgs. 196/2003, anche dopo le modifiche introdotte dal d.lgs. n. 101/2018, il richiamo alla necessità del verificarsi di un nocumento è rimasto immutato, sebbene nell'attuale versione normativa la determinazione del nocumento si configura come un elemento costitutivo della fattispecie penale e non più come condizione obiettiva di punibilità, idonea cioè ad attualizzare.

Il presidente di Federprivacy a Report Rai 3

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