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Federprivacy

Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati, iscritta presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MISE) ai sensi della Legge 4/2013. Email: [email protected] 

Unicredit è stata oggetto di un'intrusione informatica che ha riguardato i dati di quasi 3 milioni di clienti risalenti al 2015. Lo ha reso noto oggi la banca con una nota. Il team di sicurezza informatica dell'istrituto - si legge nella comunicazione ufficiale - ha identificato un caso di accesso non autorizzato a dati relativo a un file generato nel 2015. Questo file conteneva circa 3 milioni di records, riferiti al perimetro italiano, e risultava composto solo da nomi, città, numeri di telefono ed e-mail.

Nell'ipotesi di segnalazione illegittima in Crif (Centrale rischi finanziari) spetta al cliente il risarcimento del danno, patrimoniale e non patrimoniale. Questo è il principio di diritto enunciato dal Collegio di coordinamento Abf - Arbitro bancario finanziario (decisione 1642 del 17 gennaio 2019 pubblicata nei mesi scorsi) in accoglimento al ricorso presentato da un utente che, vistosi rifiutare la richiesta per un finanziamento perché non conforme ai criteri di valutazione del merito creditizio, veniva a conoscenza di esser stato erroneamente segnalato da un intermediario in Crif a causa di un'anomalia generatasi nel contesto di una procedura amministrativa.

Whistleblowing, anagrafe tributaria, fatturazione elettronica, fidelity card e food delivery: sono questi gli ambiti di trattamento considerati sorvegliati speciali dal Garante Privacy. Lo prevede la delibera del 12 settembre 2019, resa pubblica soltanto il 24 ottobre scorso, con la quale vengono tracciate le linee guida dell'attività ispettiva che l'Autorità di tutela dei dati personali svolgerà con l'ausilio della Guardia di finanza.

Il Garante della privacy passa al setaccio il periodo di conservazione dei dati e la regolarità di consensi e informative. È uno dei due filoni del piano ispettivo per il secondo semestre 2019 dell'autorità presieduta da Antonello Soro, di cui dà conto la deliberazione n. 166 del 12 settembre 2019. L'altro filone è quello degli accertamenti di carattere generali su ambiti specifici, tra i quali spiccano i trattamenti collegati alla fatturazione elettronica e i dati trasmessi dalle banche all'anagrafe dei conti tenuta dal Fisco.

Giornata nera ieri a Wall Street per Twitter, che ha perso più del 19% a causa dei conti del terzo trimestre, molto inferiori alle stime del mercato. A pesare sul crollo del social network dei cinguettii, sono la privacy e i risultati deludenti.

Scatta il reato di trattamento illecito di dati personali per chi -anche solo in un breve lasso di tempo - posta su siti porno fotomontaggi realizzati a partire da foto di sue conoscenti, prelevate da Facebook. E non costituisce valida difesa sostenere che si tratti solo di "una bravata". La Cassazione con la sentenza n. 43534  ha così confermato la condanna a sei mesi per il reato lesivo della privacy di ben 17 ragazze, nonostante avessero tutte rimesso la querela per diffamazione a seguito di uno spontaneo risarcimento di 1.300 euro ciascuna da parte del ricorrente.

"Sulla privacy gli Stati Uniti stanno compiendo passi avanti, ma devono intensificare le indagini sulla conformità allo scudo Ue-Usa". Lo ha detto la Commissaria per la Giustizia e la tutela dei consumatori Vera Jourova presentando a Bruxelles la terza revisione annuale del Privacy Shield, l'accordo Ue-Usa che tutela l'utilizzo dei dati personali degli europei trasferiti oltre oceano.

Lo schema di regolamento che introduce per i dipendenti della pubblica amministrazione le misure di controllo degli accessi mediante raccolta di dati biometrici e immagini tratte dalla videosorveglianza non è proporzionato rispetto alle finalità perseguite. Così si è espresso il Garante della privacy, con apposito parere del 19 settembre 2019, di fronte alla bozza di regolamento della legge 56/2019 sul controllo degli accessi e dell'orario di lavoro dei dipendenti pubblici.

Dati biometrici nelle carte di identità (come le impronte digitali), telecamere di sorveglianza, software di riconoscimento facciale. Così l’Italia si aggiudica l’ultimo posto in Ue per protezione della privacy, secondo uno studio pubblicato da Comparitech. Ma spetta al parlamento aiutarla a risalire la classifica, trovando al più presto un accordo sulla nomina dell’Autorità per la protezione dei dati personali, spiega a Forbes Italia Luca Bolognini, presidente dell’Istituto italiano per la privacy:

L'Unione Europea teme ci siano seri problemi nella gestione dei dati entro le prescrizioni della GDPR da parte di Microsoft: le istituzioni continentali, insomma, temono che il gruppo di Redmond non stia assolvendo agli obblighi contrattuali e ciò potrebbe mettere in dubbio il rapporto tra le parti. A rischio c’è la privacy dei cittadini, ma non solo: l’outsourcing di servizi non può mettere in discussione la titolarità dei dati e su questo Microsoft potrebbe mettere a rischio il proprio rapporto con l’UE.

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