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Federprivacy

Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati, iscritta presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MISE) ai sensi della Legge 4/2013. Email: [email protected] 

L’uso disinvolto dei social media e dei sistemi di messaggistica digitale (WhatsApp, Telegram e simili) può portare in alcuni casi fino al licenziamento. I lavoratori troppo spesso dimenticano questo concetto. Tutto quello che viene scritto sui social, però, anche fuori dall’orario di lavoro, può essere usato in sede disciplinare, se ha contenuti offensivi verso il datore di lavoro e i colleghi, soprattutto quando questi contenuti sono indirizzati a una massa indistinta di persone.

Hackerate centinaia di credenziali di accesso a dati sensibili, migliaia di informazioni private contenute in archivi informatici della pubblica amministrazione, relativi a posizioni anagrafiche, contributive, di previdenza sociale e dati amministrativi appartenenti a centinaia di cittadini e imprese del nostro Paese. Il principale sospettato, originario della provincia di Torino e residente a Imperia, è stato arrestato dalla Polizia postale su provvedimento del Gip di Roma.

Nel corso della sua 15esima sessione plenaria (12-13 novembre 2019), il Comitato Europeo per la Protezione dei Dati (European Data Protection Board - EDPB) ha adottato la versione definitiva delle linee-guida sull'ambito territoriale, precedentemente sottoposte a consultazione pubblica.

L'obbligo di pubblicare sul web la situazione patrimoniale vale solo per la dirigenza di vertice dei ministeri e per chi ricopre incarichi fiduciari. Esso non si estende dunque a tutta la dirigenza pubblica. Per questo motivo il Tar del Lazio, sezione I, con ordinanza 20/11/2019, ha accolto il ricorso presentato dal sindacato Cosmed avverso un provvedimento dell'azienda sanitaria locale di Matera, sospendendone l'efficacia e rinviando la trattazione del merito al prossimo 20 giugno. Con questa delibera l'Asl aveva imposto ai propri dirigenti la pubblicazione su Internet della propria situazione patrimoniale, in attuazione della deliberazione dell'Autorità anticorruzione n. 586 del 26 giugno 2019.

Martedì, 19 Novembre 2019 19:48

Il manifesto postumo di Giovanni Buttarelli

Un manifesto postumo per ridisegnare la privacy di qui al 2030, alla luce della sfide che l’economia 4.0 sta ponendo. È quello che porta la firma del Garante privacy europeo, Giovanni Buttarelli venuto a mancare lo scorso agosto, e presentato a Bruxelles su iniziativa di Iapp, l’associazione guidata per l’Italia dall’avvocato Rocco Panetta.

Martedì, 19 Novembre 2019 09:27

E-privacy, in arrivo il nuovo Regolamento Ue

Il nuovo regolamento Ue sulle e-privacy intensificherà l’impatto del Gdpr in Europa. A dirlo un’analisi di McKinsey, che accende appunto i riflettori sulle norme che abrogheranno e sostituiranno l’attuale direttiva Ue sulla e-privacy (Privacy and Electronic Communications Directive, nota come ePrivacy Directive) entro la fine del 2019 o l’inizio del 2020.

L’utilizzo di una chat su whatsapp tra colleghi di lavoro per veicolare messaggi vocali di contenuto offensivo, minatorio e razzista nei confronti di un superiore gerarchico e di altri dipendenti non ha contenuto diffamatorio, non costituisce violazione dell’obbligo di fedeltà e non ha, in definitiva, portata rilevante sul piano disciplinare.

La denuncia arriva dal sito specializzato thenextweb.com. «Facebook utilizza a vostra insaputa la fotocamera dell'iPhone». Ecco nel dettaglio il bug scoperto da alcuni utenti americani. Uno di loro, Joshua Maddux, ha postato su Twitter il video di quello che sembra effettivamente un bug pericoloso per la privacy delle persone che utilizzano l'app di Facebook.

Aperte le candidature per partecipare alla seconda edizione del Premio in onore e alla memoria del grande giurista Stefano Rodotà, istituito dal Comitato della Convenzione 108 del 1981 del Consiglio d’Europa. Il Premio, destinato a ricercatori e studenti, punta a valorizzare e a dare visibilità a progetti di ricerca innovativi e originali nel campo della protezione dei dati personali, sviluppati in ambito universitario.

Si può sempre revocare il consenso alla pubblicazione delle proprie foto su Facebook. Ha infatti avuto ragione un uomo di 55 anni della provincia di Bari che aveva fatto causa a una donna che si rifiutava di cancellare oltre mille fotografie postate sul social network negli anni della loro frequentazione. Rimaste senza riscontro le richieste e le diffide inviate anche per vie legali, l'uomo ha deciso di rivolgersi in via d’urgenza al tribunale di Bari, che si è pronunciato con l’ordinanza del 7 novembre 2019 a conclusione del procedimento civile 6359/2017.

Privacy Day Forum: il servizio di Ansa

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