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Una telecamera domestica posizionata verso un’area pubblica viola la privacy anche se non c’è l’intenzione di riprendere i passanti
Recentemente l’Autorità Garante per la Protezione dei dati personali è tornata ad occuparsi dei sistemi di videosorveglianza installati in ambito personale o domestico. Se una telecamera domestica è posizionata verso un’area pubblica non basta affermare che non c’è effettivamente l’intenzione di riprendere i passanti.
Valutazione d'impatto e videosorveglianza con il Gdpr
Tra le tecnologie più evolute, la videosorveglianza occupa, con i suoi algoritmi di videonalisi, un posto di primo piano. Da qui la necessità da parte di produttori e utilizzatori finali di adottare idonei enterprise management system, capaci di tutelare efficacemente i diritti e le libertà degli interessati (le persone riprese e analizzate dal sistema di videosorveglianza).
Videocamere, email, e investigazioni: la privacy del lavoratore non è un diritto assoluto
La privacy del lavoratore non è un diritto assoluto. Negli anni la giurisprudenza ha dettato precisi confini per bilanciare da un lato la tutela alla riservatezza e la dignità dei dipendenti; dall’altro la protezione del patrimonio e dell’immagine aziendale.
Videorveglianza, se non ci sono mutamenti all'azienda che subentra può bastare la notifica
Il mero subentro di una impresa in locali già dotati degli impianti audiovisivi o altri strumenti similari non integra di per sé profili di illegittimità qualora gli impianti stessi siano stati installati osservando le procedure (accordo sindacale o autorizzazione dell’Ispettorato) previste dall’articolo 4 della legge 300/1970 e non siano intervenuti mutamenti.
Videosorveglianza & minori: il caso delle telecamere installate in un convitto
Recentemente l’Autorità Garante si è occupata di un sistema di videosorveglianza installato da un Istituto comprensivo. Si tratta di un tema particolarmente delicato per la natura pubblica del titolare e per la categoria di interessati coinvolti: minorenni.
Videosorveglianza con riconoscimento facciale nelle stazioni della metro a Roma, il Garante della Privacy apre un'istruttoria
Il Garante della privacy ha inviato una richiesta di informazioni a Roma Capitale su un progetto di videosorveglianza nelle stazioni della metropolitana che avrebbe in previsione di installare telecamere con riconoscimento facciale, “in grado di verificare azioni scomposte” all'interno dei vagoni e sulle banchine da parte di chi in passato si è reso protagonista “di atti non conformi”.
Videosorveglianza condominiale, in assenza della delibera assembleare il trattamento risulta illecito
In assenza di delibera assembleare per l'installazione della videosorveglianza in un condomininio, il trattamento risulta illecito perché effettuato in violazione dei principi generali di liceità, correttezza e trasparenza (art. 5, par. 1, lett. a del Regolamento UE 2016/679) nei confronti di tutti gli interessati (condomini e non) nonché in assenza di un idoneo presupposto di legittimità.
Videosorveglianza conforme al GDPR, seminario online il 29 settembre
La videosorveglianza è uno dei settori che presentano maggiori criticità per i professionisti che devono occuparsi del rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali. Per questo Federprivacy ha organizzato un seminario che si pone l'obiettivo di fornire un quadro generale sulla disciplina applicabile ai sistemi di videosorveglianza.
Videosorveglianza illegittima, per il risarcimento del danno occorre dimostrare un pregiudizio effettivo
Ai fini del risarcimento del danno non patrimoniale per violazione del diritto alla riservatezza, è necessario che l'offesa sia grave, ossia che il diritto sia inciso oltre una soglia minima, cagionando un pregiudizio effettivo. Occorre cioè una certa soglia di offensività, che renda il pregiudizio tanto serio da essere meritevole di tutela. Per valutare il livello della gravità della lesione e della serietà del danno deve procedersi ad un giudizio di bilanciamento tra il principio di solidarietà verso la vittima e quello della tolleranza, con la conseguenza che il risarcimento del danno non patrimoniale è dovuto solo laddove sia superato il pregiudizio di tollerabilità e il pregiudizio non sia futile. A ribadire queste regole è il Tribunale di Palermo con la sentenza n. 912/2021.
Videosorveglianza indiscriminata sui dipendenti negli ambienti di lavoro, maxi multa da 10 milioni di euro per l'azienda
Da almeno due anni una società di e-commerce tedesca monitorava illecitamente i propri dipendenti attraverso un sistema di videosorveglianza che aveva telecamere installate in vari locali aziendali, tra cui le sale di vendita, i magazzini e le aree comuni. Per questo, il Commissario statale per la protezione dei dati (LfD) della Bassa Sassonia nei giorni scorsi ha inflitto alla notebooksbilliger.de AG una multa di ben 10,4 milioni di euro.