Visualizza articoli per tag: videosorveglianza
Lo spioncino elettronico, quali limiti per il suo corretto utilizzo nel rispetto della privacy
Installare uno spioncino digitale è come mettere una telecamera di videosorveglianza sul pianerottolo. In termini pratici è un'ottima soluzione che, però, rischia di essere troppo invasiva in termini di privacy, tanto di aver interessato anche il Garante per la protezione dei dati personali. Grazie alla tecnologia wi-fi, alcuni dei modelli di spioncino sono collegati ad una app da scaricare sullo smartphone in modo da tenere sotto controllo i movimenti all'esterno della casa in qualsiasi momento, a qualsiasi ora e da qualsiasi parte.
Molestie del vicino: in certi casi si può installare una telecamera che riprende anche una parte della strada
Chi subisce molestie da parte del vicinato ha facoltà di installare telecamere che riprendono regolarmente anche una parte della strada. Ma solo se l'interessato ha regolarmente denunciato gli episodi di minaccia.
Per leggere questo articolo devi essere registrato ed effettuare il login!
Nessuna condanna penale per l’installazione non autorizzata della videosorveglianza se non c'è prova del controllo dei lavoratori
Nessuna condanna penale per l’installazione non autorizzata di un impianto di videosorveglianza all’interno della impresa – nel caso un bar – se non viene anche provato che vi lavorano dei dipendenti e che le telecamere sono idonee ad un penetrante controllo dell’attività lavorativa.
Niente telecamere "fai da te" che inquadrano la strada pubblica
I centri residenziali, i condomini e in generale tutti i soggetti privati che vogliono installare telecamere di videosorveglianza rivolte verso le strade devono prima accordarsi con il proprio comune. Che diversamente può ordinare la rimozione immediata dell'impianto segnalando l'abuso direttamente all'Autorità garante. Lo ha chiarito il Tar Lazio, sez. II–bis, con l'inedita sentenza n. 3316 del 17 marzo 2020. Un centro residenziale alle porte di Roma ha installato dei sistemi di videosorveglianza applicando anche dei cartelli di avvertimento.
No al doppio controllo per contrastare l'assenteismo dei dipendenti pubblici
No all'obbligo di doppio controllo (videosorveglianza e impronte digitali) sugli accessi al lavoro dei dipendenti pubblici. È in contrasto con il regolamento Ue sulla privacy (Gdpr). Lo ha ricordato Antonello Soro, presidente dell'autorità garante per la protezione dei dati personali, che è stato sentito ieri 6/2/2019 dalle commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavoro della Camera, impegnata nell'esame del disegno di legge (atto 1433), recante interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell'assenteismo.
Non basta invocare la privacy per far spostare le telecamere installate dal comune a presidio di un'area pedonale
Non basta invocare la riservatezza degli utenti per far spostare un varco elettronico installato dal comune a presidio di un'area pedonale. Specialmente se la richiesta è tardiva e viene classificata come una semplice segnalazione con funzioni sollecitatorie. Lo ha evidenziato il Tar Lazio con la sentenza n. 15818 del 25 ottobre 2023.
Non bastano cartelli e informative privacy per essere in regola con l'impianto di videosorveglianza nel negozio
Non basta posizionare i cartelli e le informative per essere in regola con la gestione di un impianto di videosorveglianza posizionato all'interno di un esercizio commerciale. Serve infatti anche l'accordo sindacale o il nulla osta dell'ispettorato del lavoro per non incorrere in sanzioni in materia di privacy e tutela dei lavoratori.
Non serve l'unanimità dei condomini per l'installazione di un sistema di videosorveglianza
Il nuovo articolo 1122-ter Cc, ha introdotto, nel sistema della disciplina condominiale, la video sorveglianza. La nuova disposizione prescrive che le deliberazioni concernenti l'installazione su parti comuni di impianti volti a consentire la videosorveglianza di essi sono approvate dall'assemblea con la maggioranza di cui all'articolo 1136, comma 1, Cc.
Non si possono realizzare Smart Cities sostenibili ed inclusive senza rispettare la privacy dei cittadini
La digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni ha un ruolo centrale nel PNRR, i cui investimenti hanno l’obiettivo di innescare un vero e proprio cambiamento strutturale per rendere più efficienti gli ingranaggi della macchina pubblica italiana e delle nostre città. Le principali sfide della p.a. sulla protezione dei dati.
Polizia locale: bodycam di servizio attivate durante il consiglio comunale solo nel rispetto delle regole sulla privacy
Anche se il sindaco prevede un consiglio comunale tumultuoso non è scontato che la polizia locale possa partecipare all'evento attivando la bodycam di servizio. In particolare se il comune non ha preventivamente regolato tutto l'impianto di videosorveglianza effettuando anche una preventiva valutazione di impatto privacy. Lo ha chiarito il Garante per la protezione dei dati personali con l'ordinanza ingiunzione dell'11 novembre 2021.