Federprivacy
Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati, iscritta presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MISE) ai sensi della Legge 4/2013. Email: [email protected]
Nelle aziende il 53% dei team privacy è a corto di risorse, ma nel 41% dei casi il budget è insufficiente
Nel 53% delle aziende i team privacy sono a corto di personale, anche perché attualmente il 41% degli stessi manager ammette di non disporre di un budget sufficiente, che nel 34% dei casi neanche verrà aumentato nel 2023.
Whistleblowing: obbligatoria la valutazione d'impatto
P.a. e imprese obbligate a scrivere e gestire la valutazione di impatto privacy per il whistleblowing. È quanto prevede lo schema di decreto legislativo di recepimento della direttiva Ue 2019/1937 sulla segnalazione di illeciti per contrastare fenomeni corruttivi, sia nelle imprese private sia nelle pubbliche amministrazioni. L'art. 13 dello schema di dlgs, all'esame del parlamento per la formulazione del parere, è dedicato al trattamento di dati personali nei procedimenti di whistleblowing e ha l'obiettivo di chiarire alcuni adempimenti derivanti dall'applicazione della disciplina sulla privacy.
Istat: transizione digitale a rilento e aziende con strumenti insufficienti contro attacchi informatici e data breach
Nel 2022 le pmi si connettono di più, ma la transizione digitale procede con lentezza e le imprese non sono ancora attrezzate per scongiurare attacchi informatici e data breach.a impresa medio-grande su tre e una pmi su sei hanno dichiarato di aver subito attacchi o intrusioni dall'esterno, con conseguente indisponibilità dei servizi, distruzione o corruzione dei dati o divulgazione di dati riservati. Si tratta di numeri che hanno subito un'impennata: nel 2019 erano una pmi su 10 e una impresa medio-grande su cinque.Inoltre, se la cybersecurity preoccupa sia pmi che grandi imprese, solo il 14,4% delle imprese minori ha stipulato un'assicurazione contro gli incidenti informatici. La cifra cresce fino al 45,1%, invece, per le imprese più grandi.
Il diritto per i lavoratori a non essere discriminati a causa dell’orientamento sessuale vale anche per gli autonomi
Il contrasto alle forme di discriminazione lavorativa fondate sull’orientamento sessuale non può rimanere confinato dentro il perimetro del lavoro subordinato, ma si estende anche a tutte le forme lavoro autonomo. Con l’affermazione di questo principio, la Corte di giustizia europea segna un momento fondamentale per la lotta contro ogni forma di discriminazione.
Corte di Giustizia UE: le persone hanno il diritto di sapere a chi vengono comunicati i loro dati
Ogni persona ha il diritto di sapere a chi vengono comunicati i propri dati personali. Lo ha affermato il 12 gennaio 2023 la Corte di giustizia dell'Ue con la sentenza nella Causa C-154/21, aggiungendo che il titolare del trattamento può tuttavia limitarsi a indicare le categorie di destinatari qualora sia impossibile identificare questi ultimi, o nel caso la richiesta sia manifestamente infondata o eccessiva.
Francia: cookie 'difficili da rifiutare sul sito web di TikTok, sanzione da 5 milioni di euro
Momento duro per TikTok, il network di condivisione video molto in voga tra gli adolescenti e non solo. Il social, di proprietà del colosso cinese Bytedance (registrato ufficialmente alle isole Cayman), è infatti stato condannato in Francia a pagare una multa da 5 milioni di euro per non aver incluso sul suo sito web un sistema che permetta agli utenti di rifiutare in modo chiaro e semplice i cookie, lo strumento informatico che consente alle piattaforme internet di raccogliere informazioni sulle interazioni degli utenti, per poi inviare pubblicità mirate.
EDPB su decisioni vincolanti su Facebook e Instagram: ‘importante impatto sull'uso dei dati personali per la pubblicità comportamentale'
A seguito delle decisioni vincolanti sulla risoluzione delle controversie dell'European Data Protection Board (EDPB) del 5 dicembre 2022, l'autorità irlandese per la protezione dei dati (Data Protection Commission) ha adottato le proprie decisioni relative a Facebook e Instagram (Meta Platforms Ireland Limited, "Meta IE"). Queste decisioni sono il risultato di indagini basate su reclami sulle attività di Facebook e Instagram, in particolare per quanto riguarda la liceità e la trasparenza del trattamento per la pubblicità comportamentale. Meta è stata multata dalla Data Protection Commission per 210 milioni di euro nella decisione di Facebook e per 180 milioni di euro nella decisione di Instagram, per un totale di 390 milioni di euro di sanzioni.
Gennaio è il momento giusto per diventare soci membri di Federprivacy
Oltre a ricevere in omaggio il volume “Etica dell’intelligenza artificiale” di Luciano Floridi, chi si iscrive come socio membro di Federprivacy a gennaio con l’Offerta del mese è abilitato automaticamente ad effettuare la prenotazione per la partecipazione gratuita al Privacy Day Forum in programma il 25 maggio 2023 al CNR di Pisa.
Demolizioni, no ai ricorsi per ragioni di privacy
Maggiore libertà nelle demolizioni e ricostruzioni nei centri storici, eliminando l’ostilità spesso gratuita dei vicini, che contestino le altezze di locali sottotetto diventati residenze. Lo sottolinea il Tar Parma con la sentenza 332/2022, svincolando gli interventi nei centri storici da controlli svolti dai vicini che impugnino i titoli edilizi rilasciati chi intende ristrutturare, lamentando l’aggravarsi delle condizioni di vivibilità a causa del moltiplicarsi di sguardi indiscreti.
Regno Unito: mezzo milione di chiamate per telemarketing illecito, l’autorità inglese interviene e sanziona cinque società
Nel Regno Unito, cinque società sono state condannate al pagamento di sanzioni del valore complessivo di 435.000 sterline dall’Autorità garante per la privacy (Information Commissioner’s Office, ICO) per aver effettuato quasi mezzo milione di chiamate a persone registrate presso il Telephone Preference Service (TPS) – corrispondente del Registro delle opposizioni italiano –. Secondo la legge britannica, è infatti vietato chiamare per finalità di marketing chiunque sia registrato presso il TPS, a meno che questi non fornisca un’espressa e specifica autorizzazione in tal senso.