Federprivacy
Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati, iscritta presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MISE) ai sensi della Legge 4/2013. Email: [email protected]
Body shaming: deridere chi non vede bene su Facebook è diffamazione
Body shaming sui social? È diffamazione. E a contare non sono solo le parole ma anche le emoticon che accompagnano il post condiviso su Facebook. È quanto emerge dalla sentenza con cui la quinta sezione penale della Cassazione (n. 2251/2023) ha confermato la condanna per il reato di cui all'articolo 595, terzo comma, c.p., nei confronti di un uomo che aveva pubblicato un post derisorio su Facebook.
Il mondo automotive si appella all'UE: 'serve una legislazione urgente sull'accesso ai dati dei veicoli'
Una legislazione europea che regoli l’accesso ai dati prodotti dai veicoli: è quanto chiede un gruppo di dieci associazioni continentali del settore automotive alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e al collegio dei Commissari europei. La lettera è firmata, tra gli altri, dall’Aci, dall’Aniasa (rappresentante dele società di noleggio) e dalla Fia: quest’ultima è pure autrice pure della campagna “My car, my data” che mira a sancire alcuni principi fondamentali a tutela dei consumatori, come la libertà di scelta, protezione e sicurezza dei dati.
Metaverso tra utopie e distopie: abbiamo il dovere di mantenere il digitale radicato nella dimensione terrestre
Parlare, oggi, di metaverso è un po’ come discutere di internet negli anni settanta. Non tutte le previsioni di cosa sarebbe stato si sono rivelate vere. Eppure internet ha determinato una serie di innovazioni tecnologiche rivoluzionarie, quali la capacità di consentire ai computer di comunicare tra loro su grandi distanze o quella di collegarsi da una pagina web all'altra. Innovazioni che, successivamente, sono state gli elementi costitutivi per realizzare le “strutture astratte” attraverso le quali navighiamo in rete: siti Web, app, social network.
Corte di Giustizia UE: stop alla raccolta a tappeto di Dna e impronte digitali
Stop alla raccolta a tappeto di Dna e impronte digitali da parte della polizia. Lo si può fare quando è necessario e non si può fare altrimenti. È quanto ha deciso la Corte di Giustizia dell'Unione Europea con la sentenza del 26 gennaio 2023, resa nella causa C-205-21, nella quale si è occupata del rapporto tra privacy e procedimenti penali.
San Marino: l'Autorità per la Privacy vince la battaglia legale contro Facebook con la conferma della multa da 4 milioni di euro
Meta Inc., la società di Mark Zuckerberg proprietaria di Facebook, WhatsApp e Instagram, dovrà pagare la sanzione di quattro milioni di euro comminata nel 2019 dall'Autorità per la protezione dei dati personali della Repubblica di San Marino per la diffusione, ritenuta indebita, dei dati personali di circa 12.700 sammarinesi. L'azienda di Zuckerberg aveva fatto ricorso dinanzi al Tribunale e poi alla Corte d'Appello di San Marino, confidando nell'annullamento del provvedimento. Ricorso che è stato giudicato inammissibile dalla sentenza n° 3 del 25 gennaio 2023 del giudice di Appello di San Marino. La sanzione diventa quindi esecutiva.
Intercettazioni: il verbale di trascrizione non sottoscritto dall'interprete è pienamente utilizzabile
Non va sottoscritto dall'interprete, che ha curato la traduzione, il verbale di trascrizione di intercettazioni contententi la comunicazione con soggetto straniero. Non scatta quindi alcuna nullità, men che mai assoluta, del verbale non sottoscritto dall'interprete. Inoltre, nessuna lamentela può essere elevata contro la validità del verbale se comunque, come nel caso concreto, esso riporta nell'intestazione il nome dell'interprete. Infatti, chiarisce la terza sezione della Cassazione penale, la trascrizione va sottoscritta solo ed esclusivamente dal suo redattore - agente o ufficiale di polizia giudiziaria - che deve però dar conto dei soggetti intervenuti nell'opera di trascrizione, come il caso dell'interprete linguistico.
Decreto Trasparenza: al lavoratore meglio un'unica informativa privacy
Informativa unica, ma rafforzata, per i lavoratori pubblici e privati: un solo documento con le informazioni sulla privacy e con quelle sui sistemi decisionali e di monitoraggio automatizzato. A raccomandarlo è il Garante della privacy, che ha fornito le sue prime indicazioni a riguardo del rapporto tra decreto Trasparenza (dlgs n. 104/2022) e regolamento Ue 2016/679 (Gdpr). Lo ha fatto in una comunicazione del 13/12/2022 (resa nota dalla newsletter del 24/1/2023), inviata al ministero del lavoro e all'Ispettorato nazionale del lavoro.
Oltre il 70% delle aziende ritiene che la privacy sia un valore aggiunto
Nonostante il difficile contesto economico le aziende continuano a investire nella privacy dei dati, con un aumento significativo della spesa: da 1,8 milioni di dollari del 2020 si è passati infatti a 2,2 milioni di dollari di quest'anno. Tuttavia il 92% degli intervistati ritiene che la propria azienda debba fare di più per rassicurare i clienti sull’utilizzo dei dati, e che le priorità delle aziende in materia di privacy sono in realtà diverse rispetto a quelle espresse dai consumatori. Questi i primi elementi che scaturiscono dalla sesta edizione del Cisco Data Privacy Benchmark Report 2023, indagine annuale a livello globale che analizza le prospettive dei professionisti sulle strategie di privacy dei dati.
Convegno del Garante Privacy in occasione della giornata europea: il Metaverso tra utopia e distopia
Si parlerà di Metaverso e delle sfide cruciali che il suo sviluppo pone alla protezione dei dati nel Convegno organizzato dal Garante per la privacy in occasione della 17ma Giornata europea della protezione dei dati personali.
Francia: multa di 3 milioni di euro alla società di videogiochi che tracciava gli utenti anche quando negavano il consenso
Quando gli utenti scaricavano i videogiochi sul loro dispositivo elettronico veniva richiesto loro il consenso a profilarli, ma anche se rifiutavano venivano di fatto ugualmente tracciati online. Per questo l’Autorità per la privacy ha inflitto una maxi sanzione allo sviluppatore.