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Federprivacy

Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati, iscritta presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MISE) ai sensi della Legge 4/2013. Email: [email protected] 

Quando un cittadino esercita i propri diritti privacy è opportuno che il comune si attivi per fornire risconti pertinenti e tempestivi. In caso di omessa risposta infatti l'interessato può sempre presentare un reclamo all'autorità centrale che avvierà un'istruttoria a largo raggio sanzionando l'ente pubblico se necessario. In particolare se il primo cittadino non ha neppure perfezionato la nomina obbligatoria del proprio Dpo (Data protection officer) ossia il responsabile della protezione dei dati che è una figura obbligatoria in tutti i comuni.

Anche a febbraio, coloro che si iscrivono a Federprivacy, o i soci membri che rinnovano la propria quota associativa tramite l’offerta del mese ricevono in omaggio il volume “Etica dell’intelligenza artificiale”.

Le tensioni geopolitiche connesse al conflitto in Ucraina mettono sempre più a rischio la sicurezza cibernetica: nel 2022 sono stati infatti 12.947 gli attacchi rilevati contro infrastrutture critiche, istituzioni, aziende e privati, ovvero il 138% in più rispetto ai 5.434 dell’anno precedente. È quanto emerge dal report annuale del Cnaipic (Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche) della Polizia postale.

Gli italiani si dimostrano sempre più connessi e sempre più legati ai consumi digitali ma anche sempre più preoccupati per il rischio di dipendenza e per l’intensificarsi degli attacchi informatici. In particolare, in base a uno studio sui nuovi trend di consumo condotto da parte di Deloitte nel mese di luglio 2022 su un campione di 2 mila individui di età compresa tra i 18 e i 75 anni, quasi 3 italiani su 4 (73%) usano app di “instant messaging” o “social network” mentre 4 su 5 (79%) guardano contenuti video. Significativo anche il consumo audio con il 38% del campione che ascolta quotidianamente musica, radio, audiolibri o podcast.

L’avvento dell’intelligenza artificiale e dell’Internet of Things ha posto la questione dei dati in una posizione di estrema priorità. Data la massiva raccolta di dati che avviene ogni giorno attraverso i dispositivi che utilizziamo quotidianamente, la sicurezza e la privacy sono diventate tematiche sempre più considerate; soprattutto dopo le numerose fughe di dati avvenute dai social networks come Meta e Clubhouse.

Il licenziamento deciso dal datore di lavoro sulla base di dati raccolti da un sistema di geolocalizzazione per tracciare i chilometri percorsi, installato su un veicolo utilizzato durante l’attività lavorativa, è conforme alla Convenzione dei diritti dell’uomo.

Non basta posizionare i cartelli e le informative per essere in regola con la gestione di un impianto di videosorveglianza posizionato all'interno di un esercizio commerciale. Serve infatti anche l'accordo sindacale o il nulla osta dell'ispettorato del lavoro per non incorrere in sanzioni in materia di privacy e tutela dei lavoratori.

È uscito il quarto e ultimo numero del 2022 del magazine trimestrale Privacy News, che dedica la copertina e vari articoli all’interno della rivista alla ricerca condotta dal Gruppo di Lavoro di Federprivacy per l’agevolazione dell’esercizio dei diritti dell’interessato su 400 siti web di lingua italiana di vari settori di organizzazioni pubbliche e private, la quale ha evidenziato che il 98,7% di essi non mette in condizione gli utenti svantaggiati di poter consultare l’informativa privacy per conoscere quali sono i loro diritti e come poterli esercitare.

Il datore di lavoro detta le regole per l'esecuzione e la disciplina del lavoro, e ha il potere di controllare che l'attività lavorativa dei dipendenti sia eseguita conformemente alle direttive da esso impartite, ma d’altra parte i lavoratori hanno il diritto al rispetto della loro riservatezza secondo la disciplina principalmente prevista dallo Statuto dei Lavoratori (Legge 300/1970), ponendo limiti e divieti a controlli lesivi dei diritti inviolabili e il tendenziale sfavore per ogni tipo di controllo occulto, attenuato in presenza di determinate condizioni.

A pochi mesi dalla chiusura del processo Cambridge Analytica, riguardante lo scandalo del 2018 riguardante la condivisione dei dati degli utenti con la società di consulenza britannica, Meta ha siglato un accordo da 725 milioni di Dollari per la chiusura di una class action.

Il presidente di Federprivacy al TG1 Rai

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