Usa: lo scandalo di Cambridge Analytica costa a Facebook 725 milioni di dollari
A pochi mesi dalla chiusura del processo Cambridge Analytica, riguardante lo scandalo del 2018 riguardante la condivisione dei dati degli utenti con la società di consulenza britannica, Meta ha siglato un accordo da 725 milioni di Dollari per la chiusura di una class action.
L’accordo non include alcuna ammissione di illecito da parte di Meta, e dovrà essere approvato dai giudici federali del Distretto Settentrionale della California. Nel documento, pubblicato anche da Reuters, si parla di una transazione da 725 milioni di Dollari per chiudere la class action: si tratta dell’importo più alto mai registrato in una class action sulla privacy. La società di Mark Zuckerberg, commentando il patteggiamento ha spiegato che questo accordo “meglio salvaguardia gli interessi della comunità e dei nostri azionisti”.
“Negli ultimi tre anni abbiamo rinnovato il nostro approccio alla privacy e implementato un programma completo sulla privacy” ha continuato un portavoce di Meta, e proprio nell’accordo viene riconosciuto come il colosso dei social network abbia “cambiato in modo significativo” le sue pratiche di condivisione dei dati dal 2018, anno in cui è scoppiato lo scandalo mondiale che ha coinvolto 87 milioni di utenti a livello mondiale. Facebook infatti non consente più a terzi di accedere ai dati dei propri utenti proprio per prevenire nuovi casi di questo tipo.
Fonte: The Verge