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Valore economico dei file al test delle regole privacy

Valore economico dei file al test delle regole privacy

La sentenza 11959/2020 della Cassazione riconosce la natura di “cosa mobile” a un file e amplia le fattispecie astrattamente contestabili per condotte di “sottrazione” elettronica. Nello stesso tempo, però, crea un contrasto con la posizione, più volte espressa dall’Autorità garante per la protezione dei dati personali, sulla natura non patrimoniale dei dati in questione.

Il floppy disk della telecamera privata è una prova anche se l'estrazione dei dati non rispetta il protocollo

Il floppy disk della telecamera privata è una prova anche se l'estrazione dei dati non rispetta il protocollo

Il floppy disk, estratto dalla videocamera del centro commerciale, può essere usato come prova per “incastrare” il ladro di biciclette, anche se i dati non sono stati acquisiti con la procedura prevista dal Codice di rito penale. L'estrazione dei dati dal supporto informatico non è, infatti, un accertamento tecnico irripetibile. La Corte di cassazione, con la sentenza 13779, considera inammissibile il ricorso contro la sentenza di condanna, adottata con rito abbreviato, per furto pluriaggravato di una bicicletta, sottratta rompendo la catena.

Sì all'accertamento della paternità dai campioni biologici acquisiti dal Ctu in ospedale

Sì all'accertamento della paternità dai campioni biologici acquisiti dal Ctu in ospedale

Legittimo acquisire campioni biologici presso l'ospedale al fine di accertare la paternità naturale. La persona della quale si vuole accertare la paternità non può contrastare l'azione di chi sostiene di esserne figlio perché non sarebbero utilizzabili i propri dati sanitari senza a autorizzazione. A norma del Codice della Privacy, come spiega la Cassazione con la sentenza n. 8459 del 5 maggio 2020, è infatti possibile "a fini di giustizia" superare il divieto di accesso e utilizzo dei dati sensibili.

Ombrello privacy sui contagiati: l'identità non può essere resa nota ai colleghi di lavoro

Ombrello privacy sui contagiati: l'identità non può essere resa nota ai colleghi di lavoro

Il medico competente non comunica al datore di lavoro una specifica patologia del lavoratore. Neanche al tempo del Coronavirus, il datore di lavoro può rilevare la temperatura corporea di dipendenti, fornitori, clienti all'ingresso della propria sede, ma non può rendere nota l'identità di un lavoratore contagiato ai colleghi. Non spetta, poi, alla scuola comunicare alle famiglie degli alunni l'identità dei parenti di studenti risultati positivi al Covid-19. E gli enti locali non possono pubblicare i dati dei destinatari dei benefici economici.

I magistrati non sono di per sé "personaggi pubblici", solo perché svolgono una funzione di pubblico rilievo

I magistrati non sono di per sé "personaggi pubblici", solo perché svolgono una funzione di pubblico rilievo

I magistrati non sono di per sé "personaggi pubblici", solo perché svolgono una funzione indiscutibilmente di pubblico rilievo. Per cui la pubblicazione della loro immagine è legittima solo col consenso dell'interessato e solo entro i limiti per cui è stato prestato. Anche se ciò non esclude a priori che un giudice possa comunque assurgere a persona pubblica se ricorrono alcune circostanze o caratteristiche. Questo il chiarimento contenuto nella sentenza della Corte di cassazione penale n. 13197 depositata il 29 aprile 2020.

Consultabili i pareri resi per una lite tributaria in atto

Consultabili i pareri resi per una lite tributaria in atto

In una lite tributaria, il fisco deve consentire un completo accesso agli atti che precedono il ricorso, comprese le istruzioni emesse dall’amministrazione finanziaria. Questo è l’orientamento del Consiglio di Stato (1336 / 2020) formatosi all’indomani di una lite sull’applicazione di accise ridotte. Nel corso di un giudizio in Commissione tributaria, un’impresa fornitrice di gas naturale ha chiesto l’accesso al carteggio, anteriore la lite, intervenuto tra l’agenzia delle Dogane e l’Avvocatura dello Stato, ricevendo tuttavia un diniego. L’ostacolo derivava da una norma (articolo 2, comma 1 Dpcm 200/96) che esclude l’acquisizione di pareri resi in relazione ad una lite già in atto o solo potenziale.

Privacy Day Forum 2024, il trailer della giornata

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