Catena di negozi di ferramenta violava la privacy dei clienti usando il riconoscimento facciale per scovare quelli indesiderati
La più grande catena di elettrodomestici e ferramenta dell’Australia ha violato la privacy di migliaia di ignari clienti utilizzando la tecnologia di riconoscimento facciale, senza informarli né ottenere il loro consenso, per individuare quelli indesiderati.
Secondo l'Ufficio del Commissario australiano per l'Informazione (OAIC), all’ingresso dei propri negozi, la società Bunnings scansionava i volti dei clienti che entravano confrontandoli con quelli delle persone che aveva memorizzato in un database e che in passato erano state identificate come aventi una storia di crimini passati o di comportamenti violenti.
“La tecnologia può essere stata un'opzione efficiente ed economica per Bunnings per contrastare attività illegali come rapine e taccheggio, ma questo non significa che il suo uso possa essere giustificato” ha affermato il Commissario per la Privacy Carly Kind in un comunicato stampa pubblicato sul sito dell’autorità.
Il garante australiano spiega che “la Bunnings non ha adottato misure ragionevoli per informare le persone che le loro informazioni personali venivano raccolte e non ha incluso le informazioni richieste nella sua politica sulla privacy”.
All'azienda è stato ordinato di distruggere tutte le informazioni personali e di interrompere le pratiche che potrebbero avere un impatto sulla privacy dei clienti.
La Bunnings ha dichiarato di essere profondamente delusa dalla decisione e che si rivolgerà all'Administrative Review Tribunal per chiedere una revisione. "Riteniamo che la privacy dei clienti non fosse a rischio. I dati elettronici non sono mai stati utilizzati per scopi di marketing o per tracciare il comportamento dei clienti", ha commentato l'Amministratore Delegato di Bunnings Mike Schneider in un comunicato.
“Il sistema di riconoscimento facciale ha catturato i dettagli dei clienti che hanno visitato 63 negozi negli Stati di Victoria e New South Wales tra il novembre 2018 e il novembre 2021”, ha dichiarato l'ente di controllo australiano.
Le immagini facciali e altre informazioni biometriche sono considerate sensibili ai sensi della legge australiana sulla privacy, e la decisione dell'OAIC potrebbe influenzare il modo in cui le aziende potrebbero utilizzare la tecnologia di riconoscimento facciale in futuro.
Nel 2022, l’associazione di consumatori Choice aveva denunciato all'agenzia governativa che tre catene di vendita al dettaglio, tra cui Bunnings, stavano utilizzando una tecnologia di riconoscimento facciale "irragionevolmente intrusiva", e a quanto pare era tutto vero.
Fonte: Office of the Australian Information Commissioner