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False identità e abusi sui social network: scatta il reato di sostituzione di persona

False identità e abusi sui social network: scatta il reato di sostituzione di persona

I social network hanno rivitalizzato il reato di sostituzione di persona, nato per punire condotte ben lontane dal mondo del digitale. Il reato, previsto dall’articolo 494 del Codice penale, ha dato luogo nel passato a una curiosa giurisprudenza che configurava l’illecito in tutti i casi di matrimoni per procura in cui uno dei due coniugi mentiva sul proprio status sociale o addirittura sulla propria identità.

Sanzioni Gdpr, le colpe di una singola società non ricadono sull'intero gruppo

Sanzioni Gdpr, le colpe di una singola società non ricadono sull'intero gruppo

Le colpe «privacy» di una società non ricadono sul gruppo di cui fa parte. La sanzione per una violazione della privacy, computata in percentuale sul fatturato, ha come base di calcolo il giro d'affari della singola impresa (e non quello del gruppo). A meno che la violazione della privacy non si collochi in una policy del gruppo. 

Due euro al giorno di ritardo per chi non toglie le foto da Facebook

Due euro al giorno di ritardo per chi non toglie le foto da Facebook

Pubblicare le foto altrui su Facebook senza consenso è una violazione dei diritti alla riservatezza e all'immagine della persona e va condannato non solo l'abuso ma anche il ritardo nel procedere alla cancellazione delle immagini. È quanto ha disposto il tribunale di Bari accogliendo il ricorso di un uomo che chiedeva venissero rimosse le foto sue e dei suoi figli dal profilo Facebook della propria ex.

Garante Privacy, i voti sono pubblici, lo stato di salute no

Garante Privacy, i voti sono pubblici, lo stato di salute no

Gli esiti degli scrutini o degli esami di stato sono pubblici. È necessario però che, nel pubblicare i voti degli scrutini e degli esami nei tabelloni, l'istituto scolastico eviti di fornire, anche indirettamente, informazioni sulle condizioni di salute degli studenti, o altri dati personali. Così il Garante della privacy nell'opuscolo «A scuola di privacy» pubblicato il 25 maggio 2018.
La posizione dell'Authority sul diritto alla riservatezza è stata ribadita di recente nelle faq pubblicate il 29 gennaio scorso sul sito dell'Autorità.

Videosorveglianza, no a telecamere private puntate su vicini o spazi pubblici

Videosorveglianza, no a telecamere private puntate su vicini o spazi pubblici

Fuori gioco le diffuse telecamere dei privati che puntano sugli spazi pubblici e sulle aree dei vicini di casa. Via libera invece alle telecamere finte e agli impianti più complessi previo adeguato bilanciamento degli interessi e fatte salve le speciali esigenze di polizia. E arriva anche il nuovo cartello per la videosorveglianza Gdpr formato Ue. Lo evidenziano le linee guida sul trattamento dei dati personali n. 3/2019 divulgate dal Comitato europeo per la protezione dei dati il 29 gennaio 2020.

Telemarketing, gli errori da evitare per non prendere sanzioni

Telemarketing, gli errori da evitare per non prendere sanzioni

Telemarketing solo con il consenso attuale dell'interessato. E attento monitoraggio e controllo della rete di vendita, poiché gli illeciti commessi dagli agenti ricadono sull'impresa. È quanto richiesto dal regolamento europeo sulla privacy (Gdpr) n. 2016/679, che impone un livello di cautele maggiori nella catena di lavorazioni delle liste da utilizzare per i contatti promozionali; e anche di non accontentarsi delle rassicurazioni dei list provider; di avere un sistema efficace di allineamento di «Crm» (Customer relationship management) e black list; di vigilare sull'operato della rete commerciale.

Siamo tutti spiati? il presidente di Federprivacy a Cremona 1 Tv

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