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Zuckerberg non ce la fa a controllare Facebook e chiede regole agli Stati per non avere più responsabilità
Per più di 10 anni tutti i Big Tech hanno avviato l’attività di lobbying sui Governi per evitare norme stringenti con la scusa di assicurare a Internet, e quindi agli stessi giganti del web, la massima libertà di espansione, di azione e di iniziativa economica. In questo modo gli Stati e le Autorità regolatorie hanno continuato ad applicare, principalmente, offline le norme che tutelano il mercato, la concorrenza e le comunicazioni.
Zuckerberg: "ci vorranno anni per risolvere i problemi di privacy su Facebook"
"Per essere chiari, risolvere i problemi" legati alla sicurezza, alle interferenze nelle elezioni ed alla privacy "non è una sfida che durerà un anno. In alcuni casi, come le interferenze nelle elezioni o gli incitamenti all’odio, questi problemi non potranno mai essere risolti pienamente". In un lungo post di fine anno, il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, ripercorre l’anno appena concluso, universalmente riconosciuto come il più difficile per il colosso statunitense dopo l’esplosione dello scandalo Cambridge Analytica, promettendo un maggiore impegno per il futuro:
‘Il riconoscimento facciale viola la privacy degli utenti’: le autorità di Francia e Regno Unito contro Clearview
Le autorità europee per la protezione dei dati personali sono sempre più sul piede di guerra contro Clearview AI, la nota azienda statunitense che sviluppa un software di riconoscimento facciale usato dalle forze di polizia in diversi paesi, ma che potrebbe vedere successivamente una più ampia diffusione in altre parti del mondo.
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Siamo tutti spiati? il presidente di Federprivacy a Cremona 1 Tv
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