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App di credito sociale, rischi privacy dei cittadini e deriva verso una società del controllo
Prende campo la tendenza delle app concepite per premiare o penalizzare gli utenti in base ai loro comportamenti. Iniziative anche da parte di pubbliche amministrazioni per dare riconoscimenti alle “buone azioni” dei cittadini virtuosi. Pizzetti:” Pericolosa deriva che può portarci con grande velocità sulla via della società del controllo e del punteggio sociale”. Bernardi: “Inutile nascondersi dietro un dito: le p.a. che propongono tali app sono i soggetti maggiormente in affanno con la protezione dei dati”. In Italia irrogate ad enti pubblici il 71% delle sanzioni per violazioni del Gdpr. Segnalazione al Garante.
Caso Pegasus, scende in campo il Garante per la Privacy
Il caso The Pegasus Project ha nuovamente evidenziato un uso illecito del famoso tool sviluppato da NSO Group. Migliaia di persone sono state spiate da diversi governi nel mondo. Il Garante per la protezione dei dati personali ha chiesto all'azienda israeliana di fornire alcune informazioni. NSO Group risponderà al Garante?
Dal Parlamento Ue no alla sorveglianza di massa per evitare discriminazioni e garantire la privacy
Per combattere la discriminazione e garantire la privacy, i deputati europei in una risoluzione adottata da 377 a favore, 248 contro e 62 astenuti, chiedono forti salvaguardie quando gli strumenti di intelligenza artificiale sono utilizzati dalle forze dell'ordine. I deputati sottolineano il rischio di pregiudizi algoritmici nelle applicazioni che usano l’Intelligenza Artificiale (IA) e affermano che la supervisione umana e un chiaro quadro giuridico sono necessari per prevenire tali discriminazioni, soprattutto se utilizzate dalle forze dell’ordine e di controllo delle frontiere.
Ex consulente di Google: "Schedati anche i miei nonni, le aziende raccolgono dati anche di chi non è sul web"
Si può essere 'schedati' dalle aziende informatiche anche senza aver mai avuto una connessione internet. Lo dimostra il caso raccontato da Joe Toscano, un ex consulente di Google, sul sito della rivista Forbes, che ha scoperto tra le informazioni registrate dal browser Chrome anche alcuni dati sui propri nonni, che appunto non erano mai stati connessi.
I limiti della sorveglianza
Colpirne uno per educarne dieci milioni. Non è il piano di un’organizzazione terroristica: si direbbe che sia piuttosto il progetto della polizia di Romford, Londra. Le forze dell’ordine stanno sperimentando una nuova tecnologia che serve a riconoscere i criminali inquadrandoli con una telecamera connessa a un’intelligenza artificiale che opera sul gigantesco insieme di dati costruito nel tempo nella megalopoli britannica, vice campione del mondo, dopo Pechino, nella sorveglianza con telecamere: i criminali eventualmente individuati sarebbero arrestati seduta stante.
Il rischio della sorveglianza di massa e le minacce alla privacy
Il tema della sorveglianza ha da sempre attirato l’attenzione delle Autorità Garanti e degli studiosi di protezione dei dati, stante la crescente capacità di intromissione nella vita privata offerta da strumenti tecnologici sempre più sofisticati. Infatti, dall’originario nucleo della sorveglianza intesa come controllo a distanza, che ha trovato una sua prima disciplina nello Statuto dei lavoratori del 1970, assistiamo adesso a un proliferare di strumenti di sorveglianza sempre più potenti e legati a diverse finalità.
La Asl di Roma organizza una ricognizione con il drone per controllare la temperatura in spiaggia, ma poi fa retromarcia
La ASL Roma 3 prova una nuova contromisura per limitare la diffusione del Covid. Ma poi arriva la retromarcia. La Regione Lazio per il 4 e il 5 settembre, uno degli ultimi weekend in cui ci si poteva godere l'estate, aveva organizzato un volo di ricognizione con un drone sul litorale di Ostia. Nella locandina dell'iniziativa, che sarebbe dovuta durare dalle 11 alle 16, si possono leggere le modalità dei controlli: "Il drone viaggerà ad un'altezza non inferiore a 25 metri dal livello dell'acqua e ad una distanza non inferiore ai 30 metri dalle persone".
La privacy non blocca la lotta alla criminalità
La privacy non blocca la lotta alla criminalità. Certo stoppa le schedature di massa, ma la repressione dei reati ammette la conservazione mirata, in base a categorie di persone o per aree geografiche, dei tabulati telefonici e telematici. Lo ha confermato la Corte di Giustizia Ue, che, con la sentenza del 5 aprile 2022, resa nella causa C-140/20, ha ammesso anche la conservazione a tappeto degli indirizzi IP e dei dati identificativi degli utenti che acquistano Sim prepagate e, infine, la conservazione rapida (quick freeze) dei dati relativi al traffico e all'ubicazione.
Le nazioni dell'Asia sono quelle con il più alto livello di sorveglianza nel mondo
L’imposizione di stringenti regole anti-pandemia ha trasformato l’Asia nel continente con il più elevato livello di sorveglianza al mondo. Lo evidenzia l'indice pubblicato da Verisk Maplecroft. La compagnia inglese di consulenze ha infatti svolto un’indagine su 198 Paesi, classificandoli in base all’eventuale compimento di violazioni come operazioni di sorveglianza di massa, sottrazione di dati personali e perquisizioni domestiche.
Occhio a ridurre la libertà della gente
Nei giorni scorsi è stata diffusa la notizia che il governo Draghi sta studiando una carta digitale che assommerà le funzioni attualmente svolte da carta d'identità, tessera sanitaria, carta di credito e Spid. In pratica, un documento unico per identificare il cittadino nei confronti di tutte le pubbliche amministrazioni e del sistema sanitario, con la possibilità di utilizzarla anche come carta di credito o borsellino elettronico. In previsione, forse, di una graduale restrizione all'utilizzo dei contanti come strumento decisivo nella lotta contro l'evasione fiscale.