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Federprivacy

Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati, iscritta presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MISE) ai sensi della Legge 4/2013. Email: [email protected] 

La Circolare 4-2020 contenente il kit per la gestione dei dati in azienda durante la fase 2 dell’emergenza Covid-19, corredato da modelli e formule utili per assicurare la tutela della riservatezza dei dipendenti, ha registrato in pochi giorni oltre 5.000 download. Proseguono così le attività di Federprivacy a supporto di professionisti e imprese che hanno il compito di gestire correttamente i dati personali durante il periodo d’emergenza sanitaria da Coronavirus in conformità al DPCM del 26 aprile 2020 e al Protocollo condiviso di regolamentazione negli ambienti di lavoro integrato lo scorso 24 aprile. 

Appuntamenti al buio? Non proprio. Prima di incontrare qualcuno conosciuto online si può sapere se ha precedenti penali, se è sposato o se è pieno di debiti. Succede negli Stati Uniti dove la legge sulla privacy consente l’accesso a simili notizie. E così, mentre in Italia è polemica sulle app di tracciamento anticoronavirus, oltreoceano spopolano i siti e le app che offrono report completi su chiunque. Basta inserire nome e cognome della persona interessata, pagare pochi dollari e aspettare che le informazioni arrivino direttamente sul nostro computer.

Le risposte date lo scorso 21 aprile dal ministro Paola Pisano sulla app ‘Immuni’ “non sono completamente allineate con altre dichiarazioni espresse nella stessa giornata, in particolare da parte del Commissario Straordinario Domenico Arcuri”. E’ quanto scrive ANORC (Associazione Nazionale degli Operatori e Responsabili della Custodia dei contenuti digitali) in una lettera inviata oggi proprio al ministro per l’Innovazione a cui si chiede di fare chiarezza su alcuni punti per “garantire un pieno processo di trasparenza che dovrebbe essere alla base di quel patto collettivo che si richiede in questi giorni al popolo italiano, in modo che si possa sperare di raggiungere in futuro la soglia del 60-70% di diffusione necessaria per garantire l’efficacia dell’app Immuni”.

I centri residenziali, i condomini e in generale tutti i soggetti privati che vogliono installare telecamere di videosorveglianza rivolte verso le strade devono prima accordarsi con il proprio comune. Che diversamente può ordinare la rimozione immediata dell'impianto segnalando l'abuso direttamente all'Autorità garante. Lo ha chiarito il Tar Lazio, sez. II–bis, con l'inedita sentenza n. 3316 del 17 marzo 2020. Un centro residenziale alle porte di Roma ha installato dei sistemi di videosorveglianza applicando anche dei cartelli di avvertimento.

I dati di circa 3.000 dipendenti di Unicredit sono finiti in vendita su alcuni forum per i cyber-criminali a seguito di un attacco hacker: lo ha svelato Telsy, società di cybersecurity del gruppo Tim. Nel suo blog Telsy scrive di aver trovato i dati rubati in vendita su almeno due diversi forum; l’autore del post si firma con la sigla c0c0linoz. I dati sottratti – secondo quanto scrive l’ignoto hacker – appartengono a dipendenti di Unicredit e includono indirizzi email, numeri di telefono, nomi e cognomi e password cifrate.

In una lite tributaria, il fisco deve consentire un completo accesso agli atti che precedono il ricorso, comprese le istruzioni emesse dall’amministrazione finanziaria. Questo è l’orientamento del Consiglio di Stato (1336 / 2020) formatosi all’indomani di una lite sull’applicazione di accise ridotte. Nel corso di un giudizio in Commissione tributaria, un’impresa fornitrice di gas naturale ha chiesto l’accesso al carteggio, anteriore la lite, intervenuto tra l’agenzia delle Dogane e l’Avvocatura dello Stato, ricevendo tuttavia un diniego. L’ostacolo derivava da una norma (articolo 2, comma 1 Dpcm 200/96) che esclude l’acquisizione di pareri resi in relazione ad una lite già in atto o solo potenziale.

Sono stati quasi trecento i partecipanti al webinar “Privacy, controlli e trasferimento dei dati personali al tempo del Coronavirus” organizzato dall’Università di Padova con il patrocinio di Federprivacy, a cui sono intervenuti esperti della materia e il Dott. Francesco Modafferi, dirigente dell’Autorità Garante.

"Legittimità, trasparenza e proporzionalità dovrebbero accompagnare qualsiasi misura intesa a combattere la pandemia Covid-19". Questa la posizione del Garante europeo sulla protezione dei dati personali sulle app di tracciamento che saranno introdotte nella fase 2 dell'emergenza coronavirus, che si dice pronto "ad ad assistere gli sviluppatori di tecnologia in questo sforzo collettivo". L'ufficio del Garante europeo precisa di non esprimersi direttamente sulla app dell'Italia, "in quanto la competenza non è nostra ma dei garanti nazionali, in questo caso del garante della privacy italiano".

In tutto il mondo, compresa l'Italia, i paesi si stanno dotando di un'app di tracciamento del contagio del coronavirus e si è aperto un dibattito sulla privacy e la sicurezza. E proprio in questi giorni, una delle applicazioni proposte al governo olandese, Covid19 Alert!, ha subito un 'data breach', cioè una esposizione di dati. Mentre il Liechtenstein sperimenta anche un braccialetto elettronico.

Costituisce appropriazione indebita la sottrazione definitiva di file o dati informatici attuata mediante duplicazione e successiva cancellazione da un personal computer aziendale, affidato al colpevole per motivi di lavoro e restituito formattato. I dati informatici, per struttura fisica, misurabilità delle dimensioni e trasferibilità, devono essere considerati come cose mobili ai sensi della legge penale. Lo chiarisce la Cassazione con la Sentenza 11959/2020 della Seconda sezione penale con la quale la Corte modifica un orientamento contrario a ritenere applicabile l’appropriazione indebita, reato punito con pena fino a 3 anni, alla condotta di sottrazione di file.

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