Federprivacy
Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati, iscritta presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MISE) ai sensi della Legge 4/2013. Email: [email protected]
Formazione Privacy: tutti gli eventi gratuiti per gli associati nell'ultima parte dell'anno
Nell’ultima parte del 2021 sono ben 5 gli eventi formativi a cui i soci membri di Federprivacy hanno opportunità di partecipare gratuitamente. Infatti, grazie al fondo FAPEP, i soci in regola con il pagamento della quota associativa, oltre allo sconto del 25% riconosciuto loro in automatico, possono utilizzare anche il proprio voucher per ottenere l’ulteriore sgravio di 102 euro, digitando in fase di prenotazione il codice FAPEP-102E-2021 nell’apposito campo, e ottenendo così l’azzeramento dei costi di partecipazione del corso.
In partenza a gennaio il Corso di alta formazione universitaria su Privacy e Gestione del Personale
Quando fu introdotta la prima Legge n. 675/1996 sulla protezione dei dati personali, nella maggior parte delle aziende la più grande mole di informazioni da tutelare riguardava la gestione del personale. All’epoca, individuarne il perimetro e adottare le misure di sicurezza richieste era un compito di relativa difficoltà, ma nella società digitalizzata di oggi molti dati vengono trattati in modalità telematica, più velocemente rispetto al passato, ma non senza criticità. Inoltre, la disciplina attuale ha addossato molte responsabilità ai titolari del trattamento con il principio di “accountability”, e come noto, il GDPR prevede pesanti sanzioni. In partenza a gennaio 2022 il Corso di alta formazione "Privacy e gestione del personale" organizzato da Federprivacy e il Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali (SPGI) dell'Università di Padova.
Privacy e Dlgs 231/2001: a luglio il corso sull’integrazione di sistemi
Dopo il grande interesse per i temi relativi a privacy e modelli organizzativi, Federprivacy ha organizzato per il 18 luglio 2023 un ulteriore edizione del corso di formazione “Gdpr e Dlgs 231/2001: integrazione di sistemi" con la docenza dell’Ing. Monica Perego.
G7 dei Garanti Privacy: l'autorità italiana rappresentata dalla vice presidente Ginevra Cerrina Feroni
Si è concluso il primo meeting delle Autorità di protezione dati del G7, coordinato dall’Autorità britannica (ICO – Information Commissioner’s Office). Obiettivo dell’incontro, discutere e individuare soluzioni condivise per rispondere alle più rilevanti questioni collegate alla protezione dei dati personali nell’attuale panorama globale, in particolare in relazione alle nuove problematiche e sfide delineate dalle tecnologie emergenti e dall’emergenza pandemica.
Se il committente esternalizza servizi senza firmare contratti che fissino le clausole privacy tutta la filiera di fornitori e subfornitori paga le sanzioni
Contratto privacy coatto. Quando si esternalizzano servizi, se il committente, fornitore e subfornitore non firmano contratti che fissino le clausole privacy, tutta la filiera paga le sanzioni amministrative, previste dal regolamento Ue n. 2016/679 (Gdpr). Come è capitato a un importante comune, alla società di gestione dei parcheggi e alla società che ha fornito parcometri di ultima generazione. Tutti e tre sono stati sanzionati dal Garante della privacy, in relazione a una vicenda che aveva al centro la memorizzazione di milioni di dati, in parte trasmessi su canali digitali non sicuri.
Occhiali smart con “Facebook View”: il Garante della Privacy vuole vederci chiaro
In riferimento ai Ray-Ban Stories, occhiali “smart” dotati della funzionalità “Facebook View” e due videocamere inserite all’interno della montatura per scattare fotografie e registrare video, quando non si hanno le mani libere o si vuole cogliere al volo un momento per catturare un’immagine senza dover utilizzare il proprio smartphone, il Garante della privacy italiano vuole vederci chiaro.
Body cam: ok dal Garante Privacy, ma no al riconoscimento facciale
Con due distinti pareri [doc. web 9690691 e n. 9690902] il Garante per la privacy ha dato via libera al Ministero dell’interno - Dipartimento della pubblica sicurezza e al Comando generale dell’Arma dei Carabinieri all’uso delle body cam per documentare situazioni critiche di ordine pubblico in occasione di eventi o manifestazioni. Le due Forze di Polizia dovranno comunque recepire alcune indicazioni dell’Autorità relative all’implementazione delle misure di sicurezza e al tracciamento degli accessi ai dati per rendere i trattamenti pienamente conformi alla normativa sulla protezione dei dati personali trattati a fini di prevenzione e accertamento dei reati (Decreto legislativo n. 51/2018).
Non tutelati i dati degli automobilisti, il Garante Privacy sanziona il Comune di Roma e l'Atac per oltre 1 milione di euro
Il Garante per la protezione dei dati personali ha sanzionato per una somma complessiva di oltre 1 milione di euro Roma Capitale, la società di servizi Atac Spa e un subfornitore, per non aver tutelato i dati degli automobilisti che parcheggiano nel territorio del Comune. La decisione è stata assunta all’esito di un’istruttoria avviata in seguito alla segnalazione di un utente che si lamentava dei nuovi parcometri installati nel territorio comunale nel 2018.
Diffusione sul sito web di dati che rivelano un disagio economico: sanzionata la Regione Lombardia
I dati di coloro che richiedono benefici economici vanno protetti in modo particolare per non rivelare la condizione di disagio economico e sociale delle persone interessate. È quanto ha ribadito l’Autorità privacy che, a seguito di una segnalazione, ha sanzionato la Regione Lombardia per aver diffuso sul sito web istituzionale i dati personali di più di centomila studenti, che avevano richiesto borse di studio statali o sussidi economici per l’acquisto di libri di testo, dotazioni tecnologiche e strumenti per la didattica.
Il fisco può imputare a ricavi in nero l'assegno circolare versato sul conto dell’imprenditore anche se la banca rifiuta di rivelare chi lo ha emesso per motivi di privacy
L'assegno circolare versato sul conto dell'imprenditore o del professionista può sempre essere imputato dal fisco a ricavi in nero. Ciò anche se la banca rifiuta di rivelare chi emette il titolo per motivi di privacy. Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con l'ordinanza n. 24238 dell'8 settembre 2021, ha accolto il ricorso dell'Agenzia delle entrate.