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Federprivacy

Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati, iscritta presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MISE) ai sensi della Legge 4/2013. Email: [email protected] 

Giro di vite contro l'attivazione sui cellulari di servizi a pagamento non richiesti: le Telco non possono difendersi semplicemente invocando un "fraintendimento" tra l'operatore e il cliente. La Corte di cassazione, sentenza n. 27554/2021 ha infatti confermato la decisione del Garante privacy relativa al trattamento illecito operato da Tim per aver attivato in via unilaterale l'opzione "Internet Play" sul telefono di un cliente.

Uno studio internazionale condotto dal Gpen (Global Privacy Enforcement Network, di cui fa parte anche il Garante per la privacy italiano) ha rilevato che tutte le autorità di protezione dati interpellate hanno svolto un ruolo attivo nel valutare le implicazioni per la privacy delle soluzioni e delle iniziative adottate ai fini della lotta al Covid-19. Solo in pochi paesi le autorità hanno fatto ricorso a interventi e misure finalizzate a promuovere una piena osservanza delle norme.

Senza regole gli accertamenti delle violazioni del green pass. La norma di riferimento (per il settore privato, l'articolo 9-septies del decreto legge 52/2021, introdotto dall'articolo 3 del decreto legge 127/2021) non fornisce nessuna indicazione sulla procedura e sugli atti del procedimento. Tutto sembra lasciato al fai-da-te, che però non può essere ammissibile in materia di esercizio di un pubblico potere sanzionatorio. Ad esempio, le disposizioni non chiariscono chi debba scrivere il verbale di contestazione, quale modello di verbale bisogna usare, da quando partano i termini per i pagamenti in misura ridotta, come inoltrare gli atti alle prefetture e così via.

Per combattere la discriminazione e garantire la privacy, i deputati europei in una risoluzione adottata da 377 a favore, 248 contro e 62 astenuti, chiedono forti salvaguardie quando gli strumenti di intelligenza artificiale sono utilizzati dalle forze dell'ordine. I deputati sottolineano il rischio di pregiudizi algoritmici nelle applicazioni che usano l’Intelligenza Artificiale (IA) e affermano che la supervisione umana e un chiaro quadro giuridico sono necessari per prevenire tali discriminazioni, soprattutto se utilizzate dalle forze dell’ordine e di controllo delle frontiere.

L’applicazione delle tecnologie di intelligenza artificiale (AI) allo sviluppo delle cosiddette “smart cities” (o “città intelligenti) può comportare seri rischi, sia per i singoli individui che per i delicati equilibri di coesione territoriale. Un vero e proprio divario potrebbe crearsi, in termini di sviluppo e opportunità sociali ed economiche, tra singole zone delle città, tra città e contesto extra-urbano e fra le varie città di un dato territorio. E’ quanto evidenzia il recente studio “Artificial Intelligence and Urban Development” commissionato dal Parlamento europeo.

Le comunicazioni effettuate e ricevute all’interno di un social network sono finalizzate unicamente a quanto stabilito nelle condizioni di utilizzo del servizio. Lo ha ribadito il Garante per la privacy intervenendo su un’agenzia immobiliare per aver proposto i suoi servizi alla proprietaria di un immobile utilizzando i contatti di LinkedIn. Questa piattaforma infatti ha come finalità lo scambio di contatti al fine di fornire opportunità di lavoro e non prevede che gli utenti del social network possano utilizzare la piattaforma per inviare messaggi ad altri utenti con lo scopo di vendere prodotti o servizi, anche se in ciò consiste la propria attività lavorativa.

I sistemi di videosorveglianza non possono essere installati in luoghi dove può essere violata la sfera di intimità e la dignità delle persone. Se poi il sistema riprende soggetti ciechi o ipovedenti, non basta informare quest’ultimi sulla presenza delle telecamere attraverso mezzi tradizionali, come i cartelli, ma devono essere utilizzati strumenti adatti, come i messaggi audio. Questa la decisione del Garante per la privacy che ha sanzionato una residenza per persone cieche, che si erano lamentate per l’installazione di un sistema di videosorveglianza in grado di riprenderle in momenti privati della loro vita.

Mercoledì, 06 Ottobre 2021 10:42

Occhio a ridurre la libertà della gente

Nei giorni scorsi è stata diffusa la notizia che il governo Draghi sta studiando una carta digitale che assommerà le funzioni attualmente svolte da carta d'identità, tessera sanitaria, carta di credito e Spid. In pratica, un documento unico per identificare il cittadino nei confronti di tutte le pubbliche amministrazioni e del sistema sanitario, con la possibilità di utilizzarla anche come carta di credito o borsellino elettronico. In previsione, forse, di una graduale restrizione all'utilizzo dei contanti come strumento decisivo nella lotta contro l'evasione fiscale.

Dal 15 ottobre 2021 il Decreto Legge 127/2021 introduce l’estensione dell’obbligo generalizzato del Green Pass per l'accesso ai luoghi di lavoro con notevoli implicazioni legali e impatti sulla gestione del personale e sugli assetti organizzativi per tutte le aziende pubbliche e private. Federprivacy ha organizzato un webinar per venerdì 8 ottobre con l’obiettivo di tracciare un quadro generale degli adempimenti a carico dei datori di lavoro, fornendo loro, per quanto possibile, una serie di indicazioni operative per l'attuazione delle disposizioni del decreto legge nel rispetto del Regolamento UE 2016/679 (GDPR).

È stata pubblicata “Privacy Primi Passi”, la nuova miniguida edita da Federprivacy pensata per spiegare i requisiti basilari del Gdpr agli addetti che non sono professionisti della protezione dei dati, ma a che a motivo delle loro mansioni lavorative devono essere autorizzati al trattamento di dati personali. Con tale obiettivo, questo vademecum tascabile è stato scritto in un linguaggio semplice ed arricchito di vignette umoristiche con un approccio “soft” per aiutare i lettori a comprendere i concetti del Regolamento UE 2016/679 in modo piacevole, e a tratti con un sorriso.

Il presidente di Federprivacy a Rai Parlamento

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