Occhio a ridurre la libertà della gente
Nei giorni scorsi è stata diffusa la notizia che il governo Draghi sta studiando una carta digitale che assommerà le funzioni attualmente svolte da carta d'identità, tessera sanitaria, carta di credito e Spid. In pratica, un documento unico per identificare il cittadino nei confronti di tutte le pubbliche amministrazioni e del sistema sanitario, con la possibilità di utilizzarla anche come carta di credito o borsellino elettronico. In previsione, forse, di una graduale restrizione all'utilizzo dei contanti come strumento decisivo nella lotta contro l'evasione fiscale.
Un'ottima idea, apparentemente, che va nella direzione della semplificazione del rapporto tra cittadini e P.a.. Ma c'è anche un rovescio della medaglia. Perché la tecnologia, soprattutto quella digitale, è un'invenzione straordinaria. Quando funziona. Ogni tanto però, come sa chiunque utilizzi abitualmente un computer o un qualsiasi altro strumento informatico, fa le bizze. Consegnarsi mani e piedi ad un unico strumento potrebbe creare qualche problema, come è successo, per esempio, a chi è stato regolarmente vaccinato ma, chissà per quale motivo, non ha ricevuto il certificato verde. E ha dovuto penare non poco per ottenerlo. Non ha senso essere contro gli strumenti tecnologici, ma nemmeno accettarli senza le dovute cautele e precauzioni, vista la delicatezza dei compiti che dovranno svolgere.
(Nella foto: Marino Longoni, condirettore di Italia Oggi)
Ma c'è di più. In Cina strumenti di questo tipo sono già utilizzati da tempo e vengono utilizzati anche come micidiale strumento di controllo sociale. In alcune regioni è già in uso una sorta di patente di cittadinanza a punti che, grazie proprio a strumenti di questo tipo, premia i cittadini più virtuosi e penalizza quelli con comportamenti ritenuti scorretti dall'autorità politica, fino al punto da ridurre drasticamente i diritti di cittadinanza, arrivando alla privazione di servizi pubblici essenziali, blocco dei conti correnti, impossibilità di effettuare pagamenti elettronici. E' vero che le democrazie occidentali non sono paragonabili al dirigismo cinese. Ma quando si comincia a sventolare bandiere come la lotta all'evasione, la difesa dell'ambiente, l'inclusione ecc. la giustificazione di una riduzione delle libertà individuali è dietro l'angolo. E non basta certo il garante della privacy a rassicurarci.
Fonte: Italia Oggi del 6.10.2020 - Articolo di Marino Longoni, condirettore di Italia Oggi