Federprivacy
Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati, iscritta presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MISE) ai sensi della Legge 4/2013. Email: [email protected]
Foto di un lifting su Instagram: il Garante della Privacy sanziona un chirurgo
Una sanzione di 20mila euro è stata comminata dal Garante Privacy ad un chirurgo per aver pubblicato sul proprio profilo Instagram le foto di una paziente prima e dopo un intervento di lifting del volto, peraltro, senza avere acquisito il consenso alla diffusione delle immagini.
In consultazione le linee guida dei Garanti privacy europei sulla pseudonimizzazione
I dati pseudonimizzati sono sempre dati personali. È quanto affermano le Linee guida sulla pseudonimizzazione adottate nel corso dell’ultima plenaria del Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB), alla cui stesura ha partecipato il Garante privacy in qualità di co-rapporteur.
Data breach sul Fascicolo Sanitario Elettronico della Regione Molise: le sanzioni del Garante Privacy
Con tre sanzioni di 10mila euro ciascuna, irrogate rispettivamente alla Regione Molise, alla Società Molise dati, e a Engineering ingegneria informatica S.p.A., il Garante privacy ha definito i procedimenti aperti dopo l’intrusione nel Portale regionale FSE verificatasi tra novembre e dicembre 2022.
Telemarketing, il Garante della Privacy sanziona un fornitore di luce e gas per oltre 890mila euro
Il Garante privacy ha comminato a E.ON Energia spa una sanzione di oltre 890mila euro per trattamento illecito di dati personali a fini di telemarketing. Il procedimento trae origine dai reclami di due persone che lamentavano la ricezione di numerose chiamate indesiderate e il mancato riscontro alle richieste di esercizio dei diritti sanciti dal GDPR.
Per la notificazione degli illeciti amministrativi (violazioni privacy comprese) la pubblica amministrazione può andare con calma
Per la notificazione di illeciti amministrativi, la pubblica amministrazione può andare con calma. Il termine di 90 giorni previsto dalla legge 689/1981 viola il diritto Ue. A garantire ampio spazio di manovra a tutte gli enti pubblici, titolari di poteri sanzionatori, è la Corte di Giustizia dell’Unione Europea (Cgue), sezione seconda, con due sentenze gemelle del 30/1/2025.
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La lente del Garante Privacy su DeepSeek: l'Autorità dispone il blocco del software cinese di intelligenza artificiale
Nei giorni scorsi il Garante per la protezione dei dati personali ha prima inviato una richiesta di informazioni a Hangzhou DeepSeek Artificial Intelligence e a Beijing DeepSeek Artificial Intelligence, le società che forniscono il servizio di chatbot DeepSeek, e poi disposto il blocco dell'applicazione per gli utenti italiani.
Burnout da privacy per il 28% degli utenti: troppo stanchi per leggere le informative
Gli esperti lo chiamano burnout da privacy, ed è il sintomo di molti utenti italiani che stanno cedendo alla stanchezza non proteggendo adeguatamente la loro vita digitale, trascurando così la propria sicurezza online.
Niente lesione del diritto alla privacy se non emerge il nome del soggetto che denuncia la violazione
Niente violazione del diritto alla privacy quando un soggetto giuridico (una compagnia di assicurazioni) esegua un report sulle operazioni di sanificazione effettuate dall’Iss (Istituto superiore di sanità) tramite una ditta specializzata cui appartiene un soggetto che denunci la violazione della privacy.
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Email aziendale del dipendente, vietati i controlli retroattivi
Con l’ordinanza 807/2025, la Cassazione ha ribadito che le indagini eseguite dal datore di lavoro sulla posta elettronica aziendale del dipendente possono riguardare solo informazioni successive al momento in cui è sorto un “fondato sospetto” di un potenziale illecito, e non sono quindi ammesse ai fini disciplinari le indagini svolte su periodi antecedenti all’insorgenza di tale sospetto.
La truffa on line non è aggravata in caso di contatti telefonici e se il venditore non è celato
L’aggravante della minorata difesa non scatta automaticamente in caso di truffa commessa on line. Ma solo quando l’utilizzo dei mezzi informatici o telematici sia finalizzato a ostacolare l’identificazione dell’autore del reato.
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Il presidente di Federprivacy al TG1 Rai
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