Federprivacy
Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati, iscritta presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MISE) ai sensi della Legge 4/2013. Email: [email protected]
Il dipendente che inoltra il video della chat di gruppo al datore di lavoro viola il principio di segretezza della corrispondenza tra privati
Il lavoratore che trasmette al datore di lavoro il video postato sulla chat costituita su WhatsApp da un gruppo chiuso di lavoratori, da cui poi deriverà il licenziamento della collega autrice del video, viola il principio di rango costituzionale di segretezza delle comunicazioni scambiate tra privati.
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No al licenziamento del dipendente che critica la propria azienda sul web
Più spazio al diritto di critica dei dipendenti. Non si può infatti pretendere che ogni opinione espressa nei confronti della azienda “sia esplicitamente costruttiva” e tale da provocare “un approccio autocritico ed una ragionata revisione […] delle politiche di gestione aziendale”. Lo ha chiarito la Corte di cassazione, con la sentenza n. 5331/2025.
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Corte di Giustizia Ue: anche un ente privo di personalità giuridica può essere un titolare del trattamento di dati personali
Anche un servizio, privo di personalità giuridica, può essere un titolare del trattamento di dati personali. È quanto ha stabilito la Corte di giustizia dell’UE (Cgue), con la sentenza del 27 febbraio 2025, resa nella causa n. C-638/23, che ha sciolto un nodo interpretativo riferito all’articolo 4, punto 7, del Gdpr.
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La certezza della compliance privacy è un miraggio per due aziende italiane su tre
Secondo una ricerca condotta da Usercentrics solo un terzo delle aziende italiane (33 %) si dichiarano totalmente certe di rispettare le normative vigenti in materia di protezione dei dati personali.
Il reato di molestie si può configurare attraverso sms e WhatsApp, ma non tramite email
La mail non è molesta al pari degli sms o dei messaggi whatsapp. Questo in sintesi l’orientamento ribadito dalla Corte di cassazione penale con la sentenza n. 8231/2025, con cui ha rigettato il ricorso di un padre condannato a 200 euro di ammenda, ma che la decisione di legittimità ha ridotto di un terzo proprio affermando che “il fatto non sussiste” in ordine alla mail inviate dal ricorrente.
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Violano la privacy le telecamere installate dal comune per la lettura delle targhe senza valutazione d’impatto né ok del prefetto
I comuni che installano telecamere per la lettura delle targhe devono ottenere il nulla osta della Prefettura e redigere una valutazione d’impatto privacy. Fondamentale è anche la trasparenza verso i cittadini e la corretta gestione delle informative. Lo ha ribadito il Garante per la protezione dei dati personali con il provvedimento n. 10107263/2024, sanzionando un comune ligure.
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Cimitero dei feti: il Garante privacy sanziona il Comune di Brescia
Il Garante privacy ha ordinato al Comune di Brescia il pagamento di una sanzione di 10mila euro per aver trattato in modo illecito i dati personali riportati sulle sepolture dei feti e nel portale online dei servizi cimiteriali della città.
Sanzionata dal Garante Privacy una società che aveva nominato come Data Protection Officer il proprio rappresentante legale
A 7 anni dall'introduzione del GDPR, il Garante deve ancora tornare a ribadire che il ruolo di Data Protection Officer è incompatibile con quello di rappresentante legale della società presso la quale è designato e, svolgendo anche compiti di sorveglianza, deve essere indipendente. Monito dell'Autorità, che ha sanzionato una società di riabilitazione creditizia a seguito di una segnalazione della Banca d'Italia.
Garante Privacy: ok alla telemedicina con più garanzie per i dati personali dei pazienti
Dopo aver chiesto ed ottenuto maggiori garanzie a tutela dei dati trattati, il Garante privacy ha dato via libera allo schema di decreto del Ministero della salute che disciplina i trattamenti di dati personali nell’ambito della Piattaforma nazionale di telemedicina (PNT) prevista dal PNRR.
Telemarketing selvaggio: il Garante della Privacy sanziona Wind Tre
Nuovo intervento del Garante privacy contro il fenomeno del telemarketing selvaggio. L’Autorità ha ordinato a Wind Tre spa il pagamento di una sanzione di 347.520 euro per trattamento illecito di dati personali a fini promozionali e per la mancata adozione di misure tecniche e organizzative in grado di garantire la privacy dei clienti all’interno delle aree riservate del sito di Wind Tre.
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Privacy Day Forum 2024, il trailer della giornata
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