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La privacy degli ‘ultimi’

«Noi pensiamo di discutere soltanto di protezione dei dati, ma in realtà ci occupiamo del destino delle nostre società, del loro presente e soprattutto del loro futuro».

Con le nuove tecnologie gli anziani sono spesso utenti svantaggiatii cui diritti sulla privacy vengono tralasciati

Diceva così Stefano Rodotà. E, naturalmente, aveva assolutamente ragione.

Talvolta le forze centrifughe dei mercati specie digitali e l’amore di noi professionisti per i tecnicismi giuridici rischiano di far apparire le questioni legate alla protezione dei dati personali come cose per legulei, azzeccagarbugli e ingegneri, poco più che freddi adempimenti burocratici amministrativi necessari a scongiurare il rischio che i titolari del trattamento inciampino in sanzioni pecuniarie oggi più salate di sempre.

E tutto questo rischia di farci perdere di vista la vera anima del diritto alla protezione dei dati personali, quel suo essere diritto strumento per la promozione e difesa di decine di altri diritti e libertà il cui rispetto fa sempre più spesso la differenza tra la difesa della persona e della dignità umana e la loro riduzione in orpelli sacrificabili sull’altare del mercato e in merce destinata a essere scambiata in cambio di servizi.

Guido Scorza, Componente del Garante per la protezione dei dati personali.

(Nella foto, Guido Scorza, Componente del Garante per la protezione dei dati personali. Insieme a Eduardo Meligrana ha curato il libro "La Privacy degli Ultimi")

Questa centralità del diritto alla privacy nella società e nella vita delle persone è esaltata per i gruppi protagonisti di questo libro, gli “ultimi”, i più fragili, i “dimenticati” dalla società.

Per loro, più che per chiunque altro, la privacy è l’ultima e, spesso, l’unica ancora nel mare della disumanizzazione nel quale navighiamo in questa stagione della vita del mondo.

È da qui che nasce l’idea di dedicare un libro alla privacy degli ultimi, per non dimenticarcene, per accendere un faro che nella dimensione professionale raramente ci capita di accendere perché è difficile che i più fragili diano mandato a un avvocato per difendere il loro diritto alla privacy che tra mille urgenze, emergenze e lotte per la difesa dei propri più elementari diritti, spesso, loro stessi, considerano marginale, non prioritario nella loro esistenza forse, in taluni casi, persino rinunciabile.

Ma, naturalmente, non è così.

Bambini, detenuti, malati, extracomunitari, lavoratori della Gig Economy, malati, senza tetto, diversamente abili, LGBT+, anziani sono, purtroppo, solo alcuni dei gruppi di “ultimi” tra dozzine di altre che popolano la nostra società, solo quelli ai quali il libro è dedicato.

Ma le stesse riflessioni, gli stessi problemi, talvolta le stesse emergenze riguardano centinaia di migliaia e, forse, milioni di persone in giro per il mondo.

Davvero possiamo e vogliamo continuare a far finta che non esistano?

La risposta del libro è naturalmente netta e negativa.

Ma sta a ogni lettore dare la propria e, soprattutto, poi ispirare il proprio comportamento in maniera coerente con la risposta che deciderà di dare.

Note sull'Autore

Guido Scorza Guido Scorza

Componente del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali. Twitter: @guidoscorza

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