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Burnout da privacy per il 28% degli utenti: troppo stanchi per leggere le informative

Gli esperti lo chiamano burnout da privacy, ed è il sintomo di molti utenti italiani che stanno cedendo alla stanchezza non proteggendo adeguatamente la loro vita digitale, trascurando così la propria sicurezza online.

Infatti, secondo i dati del National Privacy Test (NPT) condotto da NordVPN, quasi un terzo degli utenti ignora consapevolmente i termini di servizi di app e piattaforme online, mettendo a rischio la propria sicurezza informatica. Questo perché troppo stanchi o impegnati per dedicare parte del loro tempo a queste importanti informazioni.

E il rischio di violazioni dei dati personali è in costante aumento. Infatti, la media è di oltre 80 app installate su ogni smartphone. Il 28% degli italiani ammette di non prestare attenzione alle informative sulla privacy quando scarica nuove applicazioni, mettendo così a rischio la propria sicurezza online. Questo principalmente per non perdere tempo con testi legali complessi e prolissi, che spesso sono concepiti ad arte adottando una tecnica che è stata battezzata “click fatigue, studiata in modo tale che "gli utenti debbano compiere così tanti passaggi per optare per opzioni più rispettose della privacy che semplicemente si arrendono prima di poter fare le loro scelte”, rinunciando di fatto alle tutele che sarebbero loro riconosciute dal GDPR, come avviene ad esempio quando le opzioni relative ai cookie di un sito web richiedono di deselezionare una serie di checkbox attraverso articolati passaggi che inducono l’utente a desistere dalle sue intenzioni iniziali di fare una scelta che avrebbe protetto maggiormente la sua riservatezza.

Tra l’altro, leggere i termini di servizi di app e piattaforme limiterebbe anche la capacità dei nostri smartphone di ascoltarci. Infatti, questa pratica è legale se l’utente ha acconsentito alla raccolta dei dati personali nelle condizioni d’uso del servizio.

“I dati personali sono il nuovo petrolio del mondo digitale. A differenza dei beni fisici, possono essere copiati, rubati o venduti senza lasciare tracce visibili, con gravi conseguenze finanziarie e reputazionali”, ha spiegato Adrianus Warmenhoven, esperto di cybersecurity di NordVPN. Quindi, non prestare attenzione alla propria privacy e quindi sicurezza online è una negligenza cruciale.

Da quello che emerge, sono i più giovani (15-29 anni) a mostrare meno interesse nella lettura di termini e condizioni rispetto alle generazioni più grandi di età. Tuttavia, trasversalmente a tutte le fasce di età, emerge una maggiore attenzione alla politica di condivisione dei dati con terze parti.

Nonostante la generale noncuranza verso le informative sulla privacy, che mette in pericolo la propria sicurezza online, gli italiani sembrano i più cauti nella gestione dei permessi delle app. Infatti, solo il 6% concede accesso illimitato a funzioni sensibili come posizione, microfono e contatti.

Inoltre, l’88% degli utenti italiani limita l’accesso alle sole funzionalità necessarie per il corretto funzionamento dell’app. Questo grazie anche alle nuove impostazioni degli smartphone di ultima generazione che, in modo facile e intuitivo, permettono all’utente di scegliere le sue preferenze.

Fonte: NordVPN

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