Il cittadino che teme una violazione della sua privacy può fare ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo solo dopo il reclamo al Garante
Ricorsi a Strasburgo per violazione dei dati personali possibili solo dopo aver presentato il reclamo all’Autorità garante per la protezione dei dati che, pur non essendo un organo giurisdizionale, ha caratteristiche di indipendenza simili ed è in grado di adottare misure effettive di tutela. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell’uomo nella decisione resa pubblica il 28 novembre 2024 (n. 25578/11), con la quale è stato dichiarato inammissibile il ricorso di un cittadino italiano contro l’Italia, accusata di non aver garantito il diritto al rispetto della vita privata (articolo 8 della Convenzione europea) in cui è inclusa la tutela dei dati personali.
Fonte: Il Sole 24 Ore - di Marina Castellaneta
Per leggere questo articolo devi essere registrato ed effettuare il login!