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Federprivacy

Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati, iscritta presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MISE) ai sensi della Legge 4/2013. Email: [email protected] 

Sulla gestione dei data breach c'è una conoscenza approfondita, ma limitata a pochi organismi. È quanto emerge da un'indagine internazionale svolta dalle Autorità per la protezione dei dati personali di 16 Paesi, tra cui l'Italia, e coordinata dall'Autorità neozelandese (Office of the Privacy Commissioner).

“Gli assistenti digitali possono raccogliere e memorizzare una grande quantità di dati personali, non solo relativi all’utilizzatore diretto, ma a chiunque si trovi nello stesso ambiente”. Lo spiega il Garante della Privacy sul proprio sito istituzionale con un vademecum contenente una serie di consigli per un “uso informato e consapevole” di questi strumenti, “per tutelare in modo adeguato i nostri dati personali e quelli di tutte le persone che entrano, volontariamente o meno, nel campo di azione degli assistenti digitali”.

Il Garante per la privacy olandese (Autoriteit Persoonsgegevens) ha imposto una sanzione di 525.000 euro alla KNLTB, che è l'associazione di gestione nazionale del tennis nei Paesi Bassi, per aver ceduto illecitamente i dati personali dei propri iscritti.

Il Coronavirus fa paura ma la normativa d'urgenza adottata nelle ultime settimane non permette di violare la privacy di visitatori, utenti e dipendenti. I soggetti pubblici e privati non possono, quindi, chiedere ai visitatori ed agli utenti informazioni circa la presenza di sintomi da Coronavirus e notizie sugli ultimi spostamenti, come misura di prevenzione dal contagio.

Con un recente provvedimento (4 dicembre 2019) il Garante per la protezione dei dati personali ha dichiarato illegittimo il mantenimento di un account di posta elettronica individualizzato di un ex dipendente dopo la cessazione del rapporto di lavoro e l'accesso ad esso, anche se lo stesso è limitato alle sole email aziendali.

Via libera del Garante per la privacy alla "lotteria degli scontrini". Risolte le criticità legate alla riservatezza dei partecipanti, l'Autorità ha espresso parere favorevole sul provvedimento dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, formulato d'intesa con l'Agenzia delle entrate, che disciplina la lotteria.

Il Garante si è pronunciato a seguito di numerosi quesiti che vari soggetti pubblici e privati stanno sottoponendo all'Autorità in merito alla possibilità di raccogliere, all’atto della registrazione di visitatori e utenti, informazioni circa la presenza di sintomi da Coronavirus e notizie sugli ultimi spostamenti, come misura di prevenzione dal contagio. Analogamente, datori di lavoro pubblici e privati hanno chiesto al Garante la possibilità di acquisire una “autodichiarazione” da parte dei dipendenti in ordine all’assenza di sintomi influenzali, e vicende relative alla sfera privata.

In dieci anni, sono stati oltre duemila i partecipanti allo storico corso di Federprivacy. Percorso di 50 ore con struttura pressoché inalterata rispetto al programma originario del 2010. Bernardi: "Capitalizzati gli sforzi iniziali, tanti piccoli affinamenti nel corso degli anni hanno contribuito a guadagnare sul campo autorevolezza e gradimento da parte degli addetti ai lavori". Dal 25 al 30 maggio la 59esima edizione del Master Privacy Officer a Roma. Percorso riconosciuto dal Consiglio Nazionale Forense con i crediti per gli avvocati fin dal 2013, e valido ai fini della certificazione di "Privacy Officer e Consulente della Privacy" rilasciata da TÜV.

Un massiccio data breach mette in difficoltà Clearview Ai, la startup di New York specializzata in tecnologie per il riconoscimento facciale. L’intera banca dati della società, che conta su miliardi di immagini, è finita nelle mani degli hacker. Ad ammetterlo è la stessa azienda, impegnata a inviare comunicazione di quanto accaduto ai propri clienti, che ha anche annunciato di aver posto rimedio al problema. “Sfortunatamente i data breach fanno parte della vita – afferma Tor Ekeland, avvocato di Clearview AI – Finora nessuno era mai riuscito ad accedere ai nostri server. E continuiamo a lavorare per rafforzare la nostra sicurezza”.

Un nuovo studio ha rivelato che gli utenti tedeschi di Facebook credono che il social network dovrebbe pagare 8 dollari al mese per avere il permesso di utilizzare le informazioni personali, mentre gli utenti statunitensi si accontenterebbero di soli 3,50 dollari al mese.

Il presidente di Federprivacy a Report Rai 3

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