Federprivacy
Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati, iscritta presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MISE) ai sensi della Legge 4/2013. Email: [email protected]
La Commissione Europea dà tempo a WhatsApp fino a fine febbraio per fornire chiarimenti sulla privacy degli utenti
La Commissione europea e la rete delle autorità nazionali per i consumatori hanno inviato una lettera a WhatsApp per chiedere all'azienda di chiarire le modifiche apportate nel 2021 ai suoi termini di servizio e alla politica sulla privacy e garantire la loro conformità al diritto Ue sulla protezione dei consumatori.
Firmato protocollo d’intesa tra il Garante Privacy e l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale
Garante della protezione dei dati personali e Agenzia per la cybersicurezza nazionale insieme per garantire diritti dei cittadini e tutela della sicurezza nazionale nello spazio cibernetico. Questo l’obiettivo del Protocollo d’intesa firmato oggi dal Presidente del Garante, Pasquale Stanzione, e dal Direttore generale dell’ACN, Roberto Baldoni. Il documento avvia la cooperazione tra le due istituzioni per il miglior esercizio delle rispettive competenze, promuovendo iniziative congiunte nel campo della cybersicurezza nazionale e della protezione dei dati personali.
Marketing telefonico a 2 binari con opt-out per le chiamate con operatore e opt-in per le chiamate automatizzate
Doppio binario per il marketing telefonico: opt-out per le chiamate con operatore e opt-in (consenso preventivo) per le chiamate automatizzate. È questa la maggiore tutela per gli utenti, che ha convinto il Garante della privacy, presieduto da Pasquale Stanzione, a dare (con provvedimento n. 3 del 13/1/2022) parere favorevole alle modifiche allo schema di regolamento sul cosiddetto registro delle opposizioni alle chiamate indesiderate.
Il gestionale on-line della casa di cura non garantisce la sicurezza dei dati: sanzionato il responsabile esterno del trattamento
Sanità e privacy, gestionale con il bug boomerang per la casa di cura. La struttura sanitaria che decide di utilizzare un gestionale on-line per agevolare l'attività dei medici deve avvalersi di fornitori in grado di garantire la sicurezza del sistema. Se un hacker entra nell'applicazione attraverso errori grossolani scatteranno infatti controlli e sanzioni che non risparmieranno neppure il soggetto esterno deputato alla gestione concreta del software. Lo ha chiarito il Garante per la protezione dei dati personali con l'ordinanza ingiunzione n. 423 del 2 dicembre 2021.
Sistemi di videosorveglianza 'domestica': il Garante Privacy fissa le regole
In questi giorni il Garante per la protezione dei dati personali ha diffuso una pratica scheda informativa che fornisce interessanti indicazioni "base" per le persone fisiche che intendono installare, in ambito personale o domestico, sistemi di videosorveglianza a tutela della sicurezza di persone o beni. Si accoglie sempre positivamente tale nuova modalità divulgativa dell'Autorità di controllo italiana che mette spesso in campo strumenti veloci e chiari utili ai cittadini non solo per far comprendere i loro diritti in materia di privacy, ma anche per inquadrare alcune tematiche che potenzialmente possono impattare fortemente con l'ambito della protezione dei dati.
Studenti interessati alla privacy ma manca ancora consapevolezza. Il Garante al fianco dei giovani nella Giornata europea della protezione dei dati
Quasi due ragazzi su tre si sono iscritti a un social network prima dell’età consentita dalla piattaforma, pur sapendo che non avrebbero potuto. E sempre due su tre quando si iscrivono a un nuovo servizio online o accedono a una nuova app ne accettano le condizioni d’uso senza leggere mai l’informativa sulla privacy. Più elevata la consapevolezza tra i maggiorenni, infatti quelli che ignorano sistematicamente le privacy policy scendono al 50%.
Cookie: Google rassicura che intende adeguarsi al Gdpr ma gli editori si oppongono
Nonostante le rassicurazioni di Google, a quanto pare Privacy Sandbox non verrà appoggiata dagli editori tedeschi. Alex Springer (proprietario di Bild, Politico e Business Insider) e altre aziende del settore hanno infatti chiesto l'intervento della Commissione europea per bloccare l'entrata in vigore dell'iniziativa prevista nel corso del 2023. Il progetto Privacy Sandbox è stato avviato da Google nel 2019 con l'obiettivo di trovare un'alternativa ai cookie di terze parti per applicare i principi stabiliti all’art. 25 del Gdpr sulla “Data Protection by Design e by Default” in merito al tracciamento dei propri utenti.
Trust, il registro dei titolari effettivi non viola la privacy ma la divulgazione può essere limitata
Il registro pubblico dei titolari effettivi non viola la privacy. Secondo le conclusioni dell'avvocato generale alla Corte di giustizia dell'Unione europea Giovanni Pitruzzella, è valido il regime di accesso pubblico alle informazioni sui titolari effettivi delle entità giuridiche stabilito dalla quinta direttiva antiriciclaggio (2018/843/Ue).
Dopo 4 anni di attesa diventano operative le nuove regole contro il telemarketing selvaggio
Pochi giorni fa era arrivato il via libera dal Garante della Privacy sullo schema di riforma proposto dal Ministero dello Sviluppo Economico, e adesso il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo Registro Pubblico delle Opposizioni che potrebbe porre fine al telemarketing selvaggio.
La Guardia di Finanza smaschera organizzazione criminale dedita al traffico illecito di dati personali di migliaia di ignari cittadini
L’ultima operazione del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche dimostra quanto siano preziosi i dati personali. Nell’ambito di una articolata indagine ad alto contenuto tecnologico con strumenti di investigazione all’avanguardia, i finanzieri hanno infatti sgominato un’organizzazione dedita al traffico illecito di dati personali profilati appartenenti a numerosissimi ed ignari cittadini italiani, che venivano contattati telefonicamente da truffatori che si spacciavano per agenti dell’Enciclopedia Treccani, e poiché essi conoscevano molte informazioni sugli utenti grazie ai database da loro detenuti illecitamente, per i clienti era molto facile credere di avere realmente a che fare con un referente della nota casa editrice.