La Commissione Europea dà tempo a WhatsApp fino a fine febbraio per fornire chiarimenti sulla privacy degli utenti
La Commissione europea e la rete delle autorità nazionali per i consumatori hanno inviato una lettera a WhatsApp per chiedere all'azienda di chiarire le modifiche apportate nel 2021 ai suoi termini di servizio e alla politica sulla privacy e garantire la loro conformità al diritto Ue sulla protezione dei consumatori.
Il commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders, ha affermato che "WhatsApp deve garantire che gli utenti comprendano ciò che accettano e come vengono utilizzati i loro dati personali, in particolare quando vengono condivisi con i partner commerciali".
Nella lettera inviata dall'esecutivo Ue, viene specificato che "WhatsApp ha tempo fino alla fine di febbraio per rispondere con impegni concreti su come verranno affrontate le nostre preoccupazioni".
La questione era sorta a seguito di una segnalazione effettuare lo scorso luglio dalla BEUC, (Bureau Européen des Unions de Consommateurs) che è l'organizzazione europea fondata nel 1962 che raggruppa 46 associazioni dei consumatori europee di 32 paesi (Altroconsumo per l’Italia), e ora la Commissione e le autorità nazionali per i consumatori sollecitano WhatsApp a fornire spiegazioni sulle modalità di adempimento ai propri obblighi ai sensi del diritto Ue sulla protezione dei consumatori.
Le preoccupazioni evidenziate nella lettera riguardano il diritto dei consumatori a ricevere informazioni sufficientemente chiare sulle conseguenze della loro decisione di accettare o rifiutare i nuovi termini di servizio dell'azienda, ma anche la liceità delle notifiche in-app di WhatsApp che spingono i consumatori ad accettare i nuovi termini e l'informativa sulla privacy.
La Commissione e le autorità dei consumatori si dicono infine preoccupate per lo scambio di dati personali degli utenti tra WhatsApp e terze parti o altre società di Facebook/Meta, la multinazionale americana proprietaria anche della app di messaggistica.