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Viola l’obbligo di segretezza l'impiegato che in un «gruppo chiuso» su Facebook rivela dati sanitari del cliente

Viola l’obbligo di segretezza l'impiegato che in un «gruppo chiuso» su Facebook rivela dati sanitari del cliente

Al dipendente di un ufficio postale è costato la sanzione disciplinare della sospensione dal lavoro senza retribuzione lo sfogo sui social network con cui ha rivelato dati sanitari dei quali è vietata la diffusione non autorizzata in base al Regolamento Ue 2016/679, Gdpr. Il Tribunale di Rovigo, con la sentenza 85 del 20 aprile 2021, ha confermato la legittimità della sanzione, solo rideterminata in due giorni al posto dei cinque disposti dall’azienda.

Social network, quando un commento può costare il posto di lavoro

Social network, quando un commento può costare il posto di lavoro

Si gioca sul crinale tra diritto di critica e offesa gratuita la partita tra lavoratori e aziende per i commenti sui social network. Se è lecito scrivere post commentando fatti realmente accaduti con un linguaggio moderato, la giurisprudenza non ammette invettive personali e attacchi non giustificati. Lo ha ribadito il Tribunale di Taranto con la sentenza del 26 luglio scorso , che si è pronunciata sul caso del lavoratore dell’ex Ilva licenziato per giusta causa per aver scritto sulla propria bacheca Facebook un commento su una fiction in cui accusava gli autori di non aver avuto il coraggio di fare il nome dell’azienda, concludendo con la parola «assassini».

Green pass nei luoghi di lavoro: obblighi, privacy e gestione delle criticità

Green pass nei luoghi di lavoro: obblighi, privacy e gestione delle criticità

La Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, con un approfondimento pubblicato il 27 luglio 2021, esamina gli effetti applicativi del nuovo Green pass, introdotto con il D.L. del 23 luglio 2021, n. 105 per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19. La previsione di una certificazione quale possibilità di accesso a determinati servizi, ottenibile anche attraverso la vaccinazione, è fattispecie che si distingue dall’imposizione dell’obbligo vaccinale: il Green pass, infatti, rappresenta una certificazione che garantisce l’accesso a determinati servizi individuati dalla legge, ed è legittimo proprio in virtù di tale circostanza, non rappresentando un obbligo generalizzato (o un divieto altrettanto esteso), bensì la più semplice sottoposizione alla verifica della sussistenza del requisito previsto dalla legge per l’accesso ai servizi di cui sopra.

I cartelli di informativa sulla videosorveglianza non sono soggetti alla tassa sulla pubblicità

I cartelli di informativa sulla videosorveglianza non sono soggetti alla tassa sulla pubblicità

I cartelli di informativa con la dicitura “area videosorvegliata” e il nome dell'impresa non sono soggetti alla tassa sulla pubblicità. Lo ha affermato la Commissione tributaria provinciale (Ctp) di Reggio nell'Emilia nella sentenza n.186/2021, depositata il 14/07/2021.

Sbaglia il computer e i dati sono mandati in giro per errore? Paga chi lo usa

Sbaglia il computer e i dati sono mandati in giro per errore? Paga chi lo usa

Sbaglia il computer e i dati sono mandati in giro per errore? Paga chi lo usa. Come è successo a due aziende sanitarie sanzionate dal Garante della privacy rispettivamente 120 mila e 150 mila euro (ordinanze 211 e 212 del 27 maggio 2021). Nella prima vicenda, a causa di un bug del software usato per caricare i dati dei pazienti sul fascicolo sanitario elettronico (FSE), il programma non ha registrato la volontà dei pazienti di non trasmettere il referto al medico di famiglia.

Privacy, il verbale di accertamento non è direttamente impugnabile

Privacy, il verbale di accertamento non è direttamente impugnabile

In materia di protezione di dati personali, il verbale di accertamento che attesta l'infrazione non può essere impugnato direttamente dall'interessato. Si tratta, infatti, di un atto a carattere procedimentale non idoneo a produrre effetti sulla situazione soggettiva, che viene incisa solo per effetto dell'emanazione dell'ordinanza-ingiunzione. Solo contro tale atto è possibile proporre opposizione. Ad affermarlo è la Cassazione con l'ordinanza n. 19947/2021.

Camera dei Deputati: Artificial intelligence e sostenibilità

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