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Il gestore di siti online deve predisporre mezzi tecnici per tutelare la privacy degli inserzionisti

Il gestore di siti online deve predisporre mezzi tecnici per tutelare la privacy degli inserzionisti

Le conclusioni dell’Avvocato generale sulla causa C-492/23 suggeriscono alla Cgue la soluzione in materia di tutela della privacy degli internauti - a fronte di appropriazioni dei loro dati personali - in relazione alla responsabilità che grava sul gestore di servizi digitali dedicati al mercato on line.

La chiavetta usb con i ricavi in nero integra la frode

La chiavetta usb con i ricavi in nero integra la frode

La creazione o l’utilizzo di una pendrive o un hard disk esterno in cui sono riportati ricavi o compensi non transitati dalla contabilità ufficiale può configurare un mezzo fraudolento idoneo a far scattare il delitto di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici e non il meno grave di dichiarazione infedele. A fornire l’indicazione è stata la Guardia di Finanza nel corso del Telefisco 2025.

Licenziato il dipendente di banca che senza necessità 'fruga' nei conti dei clienti

Licenziato il dipendente di banca che senza necessità 'fruga' nei conti dei clienti

Il dipendente di banca che “frughi” senza motivo nei conti correnti dei clienti rischia il licenziamento (Cassazione, ordinanza n. 2806/25). Questo principio però non si è rilevato così pacifico dal momento che nei primi due gradi di giudizio il licenziamento è stato considerato illegittimo.

NIS2: in caso di violazione degli obblighi di cybersicurezza il manager rischia la sospensione dal lavoro

NIS2: in caso di violazione degli obblighi di cybersicurezza il manager rischia la sospensione dal lavoro

Manager in allarme: in caso di violazione degli obblighi di cybersicurezza sono messi in panchina. La normativa “NIS2” prevede, infatti, la possibilità di applicare sanzioni temporanee di natura interdittiva (sospensione dalle funzioni) direttamente agli organi di amministrazione e direttivi delle aziende. È quanto mette in evidenza Assonime con la circolare n. 1 del 30/1/2025.

Parte l’Artificial Intelligence Act ma l’attuazione richiede altri 60 provvedimenti

Parte l’Artificial Intelligence Act ma l’attuazione richiede altri 60 provvedimenti

È partita l’applicazione dell’Ai Act, ossia la prima regolazione al mondo dell’intelligenza artificiale ma servono ancora circa 60 provvedimenti per dare attuazione e completare il mosaico normativo previsto dal Regolamento 2024/1689.

Un modello di intelligenza artificiale è anonimo solo se non consente di estrarre dati personali

Un modello di intelligenza artificiale è anonimo solo se non consente di estrarre dati personali

Per essere considerato anonimo, un modello di intelligenza artificiale deve soddisfare almeno due condizioni: la pressoché nulla o insignificante probabilità di estrazione diretta di dati personali da parte del modello e l’impossibilità di ottenere, intenzionalmente o meno, informazioni personali tramite domande o specifiche query. A chiarirlo è l'Edpb con l’Opinion n. 28 del 18 dicembre 2024.

Il presidente di Federprivacy intervistato su Rai 4

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