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Visualizza articoli per tag: minori

Nel pubblicare articoli che riportano fatti di cronaca e sentenze che riguardano i minori, occorre sempre verificare che siano oscurati nomi e dettagli che possano ledere la loro riservatezza e dignità.

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Nello stato federale tedesco dell’Assia, le scuole non potranno più utilizzare Microsoft Office 365 per via di una violazione del Gdpr. Le contestazioni risalgono all’agosto 2017, quando il commissario dell’Assia per la protezione dei dati e della libertà d’informazione, a seguito di un’indagine sul cloud di Microsoft, aveva scoperto che questo non garantiva una protezione dei dati sufficiente secondo le regole comunitarie, poiché si appoggiava a server negli Stati Uniti.

Il diritto di informazione e il diritto a una crescita armonica del minore si fronteggiano ma il primo recede quasi sempre rispetto al secondo. Così avviene anche rispetto alla privacy del minore che ha sempre la precedenza sul diritto di cronaca. Il Garante della Privacy ha sanzionato in molti casi testate giornalistiche digitali e non per avere pubblicato delle foto di minori mentre si narrava di un fatto di cronaca. Si invita a stare in guardia dalle frasi di senso comune del tipo: “il minore è ripreso da lontano e quindi la foto si può pubblicare”. Non è così.

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Davanti all'emergenza che le ricerche scientifiche e i fatti di cronaca evidenziano circa i danni prodotti dall'uso di smartphone e social sin da piccoli, occorre una norma che indichi espressamente il limite di età con riferimento all'apertura di account, profili e simili. Non è sufficiente, invece, intervenire sulla soglia minima per dare il consenso al trattamento dei dati.

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I giovani rappresentano una categoria di soggetti sempre più sovraesposta all’utilizzo dei social network e particolarmente vulnerabile, ma con le indicazioni fornite dall’EDPB e la corretta applicazione del Digital Service Act essi potranno scegliere piattaforme digitali rispettose dei loro diritti fondamentali e dei principi di privacy by design and by default.

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Gli elenchi nominativi degli studenti delle classi prime non vanno diffusi in libera consultazione sul sito internet della scuola. Neppure su insistente pressione delle famiglie. È quanto deciso dal Garante della privacy con provvedimento n. 288 del 6 luglio 2023.

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Venerdì 2 agosto il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e la Federal Trade Commission hanno intentato una causa contro TikTok e la sua società madre ByteDance, sostenendo che la TikTok ha ripetutamente violato il Children's Online Privacy Protection Act. (COPPA)

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Appena qualche settimana fa l’Osservatorio di Federprivacy aveva pubblicato una ricerca che evidenziava come il 93,8% delle più diffuse app di giochi rivolte ai minori contengano tracker che spiano i comportamenti online dei giovanissimi utenti, e adesso Google ha rimosso alcune delle applicazioni “incriminate”.

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Migliaia di app gratuite disponibili su Google Play Store potrebbero violare la legge sulla protezione della privacy dei bambini, 'seguendoli' sul web. E' quanto rivela uno studio riportato dal Washington Post e condotto su 6.000 app, molte delle quali raccolgono dati personali di bambini con meno di 13 anni senza il consenso dei genitori.

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Basta con i volti disperati dei bambini in televisione, sui giornali e sui social network. Evitiamo di portare, almeno i più piccoli, in guerra una seconda volta, nella dimensione digitale”. E’ il monito che il Garante per la protezione dei dati personali rivolge ai media, alle grandi piattaforme di condivisione di contenuti e a ciascun utente dei social network.

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Il presidente di Federprivacy a Report Rai 3

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