Visualizza articoli per tag: diritti
Mai sottovalutare il riscontro alle istanze degli interessati per l’esercizio dei diritti sulla privacy
L’ordinanza ingiunzione nei confronti di Deutsche Bank S.p.A. del 16 giugno 2022 offre la possibilità di analizzare nuovamente una tema che Titolare e Responsabile del Trattamento non devono sottovalutare: il riscontro alle istanze di esercizio dei diritti.
Molta etica e poca pratica: nel digitale servono linee guida a tutela dei diritti online sulla privacy e sulla libertà d’espressione
Etica e governance delle tecnologie digitali dovrebbero andare di pari passo, sia per identificare i valori e diritti che il digitale deve rispettare sia per assicurarci che effettivamente valori e diritti siano propriamente rispettati nella progettazione, sviluppo e uso di queste tecnologie.
Nessun riscontro a istanze dipendenti che volevano esercitare i loro diritti sulla privacy: il Garante multa Autostrade e Amazon
I titolari del trattamento devono sempre consentire l’esercizio dei diritti previsti dalla normativa privacy. Il Garante ha sanzionato Autostrade per l’Italia e Amazon Italia Transport per non aver dato tempestivo e motivato riscontro, neppure di diniego o di differimento, alle richieste di accesso ai propri dati personali presentate da alcuni dipendenti ed ex dipendenti.
Non basta rispondere all’interessato che i suoi dati personali vengono utilizzati in conformità alla normativa sulla privacy
Con il provvedimento n. 318 del 18 luglio 2023, il Garante ha ribadito che la risposta all’esercizio del diritto di accesso da parte dell’interessato deve essere tempestiva, completa e specifica, escludendo che possa ritenersi sufficiente fare ricorso a formule generiche.
Per l'accesso ai dati personali non basta la parola dell’avvocato
Per chiedere l’accesso ai dati personali per conto di un cliente non basta la parola dell’avvocato, che dichiara di agire su incarico dell’interessato. La richiesta di accesso, formulata in applicazione dell’articolo 15 Gdpr deve essere firmata sia dall’avvocato sia dal cliente oppure deve avere in allegato la delega conferita al professionista. È quanto stabilito dal tribunale di Salerno.
Per leggere l'articolo integrale devi effettuare il login!
Per lo sviluppo sostenibile della società digitale la privacy deve essere davvero inclusiva
Che la privacy sia un diritto fondamentale è diventato ormai uno slogan che siamo abituati a sentire risuonare come un mantra, ma anche se l’art.8 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea afferma che “ogni persona ha diritto alla protezione dei dati di carattere personale che la riguardano”, la realtà della società digitale attuale è purtroppo ben diversa.
Prestazioni sanitarie non remunerate ai pazienti che non conferiscono i propri dati al RIAP: un altro passo falso della Regione Siciliana?
La comunicazione dei dati al RIAP (Registro Italiano ArtroProtesi) è facoltativa da parte del paziente e per questo l’Istituto Superiore di Sanità che lo gestisce chiede correttamente agli interessati il consenso per il trattamento, ma d’altra parte in Sicilia un decreto ha stabilito che in caso di mancato conferimento dei dati le prestazioni sanitarie non vengono remunerate alle strutture sanitarie accreditate. Siamo di fronte a un altro passo falso sul diritto alla protezione dei dati personali da parte della Regione Siciliana dopo il recente avvertimento ricevuto dal Garante lo scorso 22 luglio?
Privacy e diritti digitali, tre cose che dobbiamo imparare dal 2018
Il 2018, nell’universo digitale, è probabilmente destinato a essere ricordato come l’anno dello scandalo di Cambridge Analytica e della riforma – sin qui mancata – della disciplina europea sul diritto d’autore. Ma il 2018 è anche l’anno con il quale, più che in passato, il mondo ha preso coscienza della relazione complessa, le cui regole sono tutte da scrivere, tra uomini e intelligenza artificiale.
Privacy Nutrition Labels vs Privacy Dynamic Targeting: un nuovo paper su informazioni all'interessato ed esercizio dei diritti
Mentre il modello statico ex ante, come quello ideato da Apple con le Privacy Nutrition Labels, resta ancorato a dinamiche tradizionali di somministrazione delle informazioni (sebbene tradotte in forma creativa e innovativa) e rischia di comportare anche effetti collaterali sulla libera iniziativa economica e sulla libertà di espressione degli sviluppatori, l’approccio dinamico ex post che contraddistingue le politiche di altri operatori sembra rappresentare più nitidamente il futuro della privacy. Una nuova proposta arriva dall'Istituto Italiano per la Privacy.
Privacy, gli utenti ora hanno il coltello dalla parte del manico
Ormai lo sanno tutti, le regole sulla privacy stanno cambiando. Nelle settimane scorse nessuno è scampato all'invio massivo di nuove informative o da richieste di consensi da parte di social network ed altri siti web a cui si è iscritti. Dopo due anni di tempo che aziende e pubbliche amministrazioni hanno avuto per adeguarsi, il conto alla rovescia è finito e dal 25 maggio 2018 il nuovo Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali è operativo.
Galleria Video
Privacy Day Forum 2024, il trailer della giornata
Cerca Delegato
