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Stop alla condivisione indiscriminata dei dati personali degli automobilisti: un passo avanti per la privacy negli Usa

Per anni la General Motors ha condiviso con le compagnie assicurative informazioni sulla posizione, sullo stile di guida e altre informazioni sensibili degli automobilisti, ma ora negli Stati Uniti la Federal Trade Commission ha bloccato l'adozione indiscriminata di tali pratiche.

Le vetture più recenti non si distinguono infatti solo per le nuove motorizzazioni, gli accessori tecnologici, l'aerodinamica o altri aspetti, ma anche per tutte le tecnologie integrate nel veicolo che acquisiscono una quantità impressionante di dati personali, come quelli raccolti dalle scatole nere offerte in dotazione dalle assicurazioni per abbassare il costo della polizza.

Non sempre però c'è trasparenza sotto questo profilo, soprattutto oltreoceano, dove le leggi sulla privacy sono ancora più blande rispetto al GDPR introdotto nei paesi dell’Unione Europea, ma ora negli Usa la Federal Trade Commission (FTC) ha imposto a General Motors di interrompere la condivisione di queste informazioni con le aziende dei settori assicurativi.

Già un anno fa alcuni clienti della General Motors avevano scoperto che l'azienda cedeva dati sensibili, fra cui informazioni di geolocalizzazione, stile di guida e altro ad aziende assicurative come LexisNexis, e il tutto senza né informare le persone coinvolte, né chiedendo il loro consenso.

La Federal Trade Commission non si è però accontentata di aver ordinato la cessazione di tale pratica alla General Motors, ma ha anche vietato di fornire le informazioni al tutte le consumer reporting agency, ovvero quelle aziende che "raccolgono o valutano informazioni sul credito dei consumatori o altre informazioni sui consumatori al fine di fornire rapporti sui consumatori ad altre parti e che utilizza qualsiasi mezzo o struttura di commercio interstatale per preparare o fornire tali rapporti".

Interessante notare come la FTC non si sia limitata a vietare la condivisione non autorizzata di informazioni come la posizione GPS, l'entità di frenate o accelerate, l'accelerazione laterale in curva, il corretto uso delle cinture di sicurezza, la guida a orari notturni, ed altre informazioni sullo stile di guida dell’automobilista, ma ora proibisca esplicitamente anche le condivisioni dei dati sulle stazioni radio sui cui si sono sintonizzati i guidatori, la durata dei viaggi e molto altro, con una sola eccezione in caso di incidente, situazione in cui i sistemi informatici della vettura potranno intervenire per mandare un segnale di emergenza e la posizione del veicoli ai soccorritori per facilitare il loro compito.

l'Avv. Vittorio Lombardi, membro del Consiglio Direttivo di Federprivacy

(Nella foto: l'Avv. Vittorio Lombardi, membro del Consiglio Direttivo di Federprivacy)

Secondo il provvedimento n. 242-3052 adottato dalla Federal Trade Commission, d’ora in poi le case automobilistiche che volessero continuare a condividere i dati personali degli automobilisti dovranno informarli sulle modalità di utilizzo dei dati, ottenere preventivamente il loro consenso, consentire ai consumatori di ottenere e cancellare i loro dati, nonché di limitare la raccolta dei dati dai loro veicoli, dando la possibilità di disabilitare la raccolta di dati di geolocalizzazione precisi dai loro veicoli.

La decisione della Federal Trade Commission comporta quindi delle regole che si assomigliano sempre più a quelle europee previste dal Regolamento UE 2016/679 (GDPR), e rappresenta pertanto un passo avanti nella tutela della protezione dei dati personali negli Stati Uniti con il riconoscimento di importanti diritti degli automobilisti, che d’ora in poi potranno essere più consapevoli di come vengono realmente usate le informazioni che li riguardano, e nel caso decidere se dare o meno il proprio consenso a rinunciare a un pezzo della loro privacy mentre sono alla guida dei loro veicoli.

Note sull'Autore

Vittorio Lombardi Vittorio Lombardi

Avvocato civilista del foro di Cosenza, Privacy Officer e Consulente della Privacy certificato TÜV Italia, membro del Consiglio Direttivo di Federprivacy. Web: www.studioavvlombardi.it

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