Usa: lo Stato del Texas denuncia la General Motors per violazione della privacy degli automobilisti
Lo Stato del Texas ha presentato una denuncia contro la General Motors su una questione delicatissima: la gestione dei dati dei consumatori e il relativo rispetto della loro privacy. In particolare, il gruppo automobilistico è accusato di aver installato su oltre 14 milioni di veicoli un dispositivo tecnologico in grado di raccogliere dati successivamente venduti a compagnie assicurative e altre società senza il consenso preventivo dei conducenti.
La causa, avviata presso un tribunale della contea di Montgomery, vicino a Houston, è nata da un'indagine aperta a giugno in seguito agli esposti sulla raccolta e la vendita di enormi quantità di dati da parte di diverse Case automobilistiche.
L'inchiesta non riguardava dunque la sola GM, ma il colosso di Detroit è finito per primo nel mirino del procuratore generale del Texas, Ken Paxton, per una pratica commerciale considerata scorretta e perpetrata sin dal 2014. GM e i suoi concessionari vengono accusati di aver spinto ignari clienti ad abbonarsi a un pacchetto di servizi diagnostici inserito all'interno del sistema di connettività OnStar, facendo credere che l'iscrizione fosse obbligatoria.
Le auto sono così diventate un enorme fonte di dati, che sono serviti a compilare i "Driving Scores" (punteggi di guida): 1,8 milioni di texani sarebbero stati valutati per le loro abitudini al volante, ottenendo dei punti in base a determinati parametri (eccesso di velocità, frenate troppo rapide, sterzate troppo brusche in curva, mancato utilizzo delle cinture di sicurezza e guida notturna). Per Paxton, si tratta di dati e informazioni estremamente utili per le compagnie assicurative, che possono così decidere se aumentare o meno i premi, annullare le polizze o negare la copertura.
"Le aziende stanno utilizzando tecnologie invasive per violare i diritti dei nostri cittadini in modi impensabili. La nostra indagine ha rivelato che General Motors si è impegnata in pratiche commerciali che hanno violato la privacy dei texani e infranto la legge", ha aggiunto il magistrato, sottolineando che la causa ha lo scopo di ottenere la distruzione di tutti i dati raccolti in modo illegale, un risarcimento danni per gli automobilisti, delle sanzioni e delle ulteriori compensazioni a carico dell'azienda per la violazione del Texas Deceptive Trade Practices Act.
Fonte: Quattroruote