Federprivacy
Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati, iscritta presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MISE) ai sensi della Legge 4/2013. Email: [email protected]
Smart working: il ritorno dei controlli difensivi e l'informativa al dipendente
La forte diffusione dello smart working registrata negli ultimi mesi, dovuta in gran parte all'emergenza pandemica tutt'ora in corso, rende particolarmente scottante il controllo a distanza sull'impiego da parte dei lavoratori degli strumenti e dei sistemi informatici aziendali, sulla prestazione lavorativa e sulla commissione di illeciti. L'unico modo per controllare il dipendente che lavori da casa è "in remoto", sulla base dei dati e delle informazioni che la tecnologia oggi consente.
Centrale rischi, segnalabili i "Past due", e l’indicazione dei dati personali dei soci della snc non viola la privacy
È legittima la segnalazione della banca alla centrale rischi di Bankitalia dei «Past due». E l’indicazione dei dati personali dei soci illimitatamente responsabili della Snc non viola la privacy, anche se la banca non qualifica il carattere contestato dei crediti. La Cassazione, con la sentenza 28720 depositata il 16 dicembre 2020, dichiara inammissibile, il ricorso dei soci coobbligati contro il Garante per la protezione dei dati personali, che aveva avallato il comportamento dell’istituto di credito.
La Circolare 7-2020 dedicata a trasparenza & privacy con il Gdpr
Sul web gli utenti si imbattono in numerosi trabocchetti e strattagemmi studiati per persuadere gli utenti a rinunciare alla protezione dei loro dati personali. Oltre mezzora per leggere le complesse informative dei colossi di internet. Tra i subdoli escamotage anche slogan ingannevoli che fanno leva proprio sulla privacy e veri e propri percorsi ad ostacoli per cercare di cancellare i propri dati. Bernardi: “Utenti trattati più come polli da spennare che come potenziali clienti da fidelizzare, a rischio la fiducia sul mercato digitale”. Circolare di Federprivacy sulla trasparenza con il Gdpr.
La pubblicità mirata anima il dibattito a Bruxelles: "eliminazione graduale o divieto totale nell’Ue"
Il sistema di gestione della pubblicita' online e' basato sulla raccolta e la condivisione dei dati di comportamento dell’utente. Un sistema di competizione opaco e concentrato nelle mani di poche aziende, tra cui svetta Google. In pericolo ci sono la privacy e la protezione dei dati personali degli utenti, e in Europa si discute su come intervenire Abbiamo invitato la Commissione a considerare l’eliminazione graduale della pubblicita' mirata, se non un suo divieto totale nell’Unione europea''. A dirlo e' stato a inizio ottobre Alex Agius Saliba, membro maltese del Parlamento europeo.
Rifiuti Covid, il Garante ai Comuni: tutelare la privacy dei contagiati
Per gestire il servizio di raccolta domiciliare dei rifiuti Covid i Comuni dovranno individuare adeguate soluzioni organizzative volte a evitare l’esposizione a terzi della situazione delle persone contagiate o in isolamento. Lo ha chiarito il Garante per la protezione dei dati personali nella Faq sulle problematiche connesse all’emergenza Coronavirus riguardo alla raccolta dei rifiuti urbani, disponibile da oggi sul sito dell’Autorità www.garanteprivacy.it.
Francia, multe per 135 milioni di euro a Google ed Amazon per utilizzo dei cookies senza esplicito consenso
Nuovi guai per Google e Amazon in Europa. Questa volta i due colossi sono finiti nel mirino della Cnil (Commission nationale de l’informatique et des libertés), l’equivalente francese del nostro garante della privacy, per aver violato le norme sull’uso dei cookies di tracciamento online.
Un corso di formazione su ispezioni, sanzioni e risarcimenti con il Gdpr
Secondo le stime aggiornate, le sanzioni comminate dal Garante della privacy nel 2020 hanno già raggiunto un valore complessivo di quasi 60 milioni di euro. Imprese e professionisti hanno quindi sempre più bisogno non solo di essere conformi alle prescrizioni del Regolamento UE 2016/679, ma anche di conoscere bene le conseguenze delle violazioni sui dati personali, sia in termini di multe che di potenziali risarcimenti, quali sono i poteri ispettivi dell'Autorità per la protezione dei dati personali, e come essa può esercitarli.
Cookie, il Garante Privacy avvia una consultazione pubblica sulle regole per il loro uso
Il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato una consultazione pubblica sulle regole per l’uso dei cookie da parte dei gestori dei siti. Il Regolamento europeo in materia di privacy, infatti, pur non avendo modificato la disciplina relativa ai cookie e agli altri strumenti di tracciamento, ha rafforzato il potere di controllo delle persone, puntando sia sul carattere “inequivocabile” del consenso al trattamento dei dati personali, sia sull’attuazione dei principi di protezione dati già dalla progettazione e per impostazioni predefinite (cd. “privacy by design e by default”). Ciò rende di conseguenza necessari alcuni chiarimenti sulle corrette modalità per rendere l’informativa online agli utenti della rete e acquisire, quando necessario, il loro consenso.
Accesso pieno agli atti delle Entrate, con la legge sulla trasparenza amministrativa non serve il via libera del giudice
L’accesso ai documenti conservati dalla Pa nella sezione archivio dei rapporti finanziari è divenuto possibile, in via diretta, con la presentazione di una “istanza di accesso” formulata ai sensi degli articoli 22 e seguenti della legge 241/90. È stata infatti, finalmente rimossa e cassata ogni diversa interpretazione precedente, che voleva immaginare tale richiesta – svolta da un coniuge nei confronti dell’altro e tesa a conoscere nella sua interezza la documentazione riferibile a quest’ultimo ed esistente nell’archivio dei rapporti finanziari - subordinata alla previa autorizzazione del giudice del processo civile, come soggetto deputato a bilanciare il diritto di accesso con la privacy.
Videosorveglianza, sui tempi di conservazione il Garante passa la palla alle aziende
Chi installa sistemi di videosorveglianza decide il termine di conservazione delle immagini. E lo deve mettere nero su bianco sul cartello da esporre nelle zone riprese dalle telecamere. È l'effetto della deregulation introdotta dal Regolamento Ue sulla privacy n. 2016/679 (noto con la sigla Gdpr). Il Garante ne prende atto e lo spiega nelle risposte alle domande più frequenti (Faq), diffuse sul suo sito internet. La materia, prima del Gdpr, era disciplinata da un provvedimento generale (l'ultimo è dell'8 aprile 2010) e, nei casi più spinosi, imponeva di ricorrere al Garante per una verifica preliminare (come sistemi integrati di videosorveglianza, sistemi «intelligenti», superamento termini di conservazione delle immagini fissati dal Garante, associazione immagini a dati biometrici, riconoscimento facciale, ecc.).