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Federprivacy

Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati, iscritta presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MISE) ai sensi della Legge 4/2013. Email: [email protected] 

Per la Corte di cassazione, non bisogna dimenticare che la violazione del segreto professionale si ha solo se la notizia è comunicata a chi non la conosce. Il reato di rivelazione del segreto professionale è previsto e punito dall'articolo 622 del codice penale, che prevede la pena della reclusione fino a un anno o della multa da 30 a 516 euro per tutti coloro che, avendo notizia di un segreto per ragione del proprio stato o ufficio o della propria professione o arte, lo rivelano senza giusta causa o lo impiegano a proprio o altrui profitto.

Il soggetto che effettua il trattamento di dati personali deve esaminare e comparare le informazioni in maniera lecita e corretta, dovendo utilizzare solo le informazioni pertinenti rispetto alle finalità per le quali gli stessi sono raccolti. Ciò vale soprattutto nel settore bancario, ove in gioco vi sono l'affidabilità e la puntualità dei pagamenti. Questo è quanto affermato nell'ordinanza della Cassazione n. 368/2021.

Ricomparirà la dicitura «genitore 1» e «genitore 2» sulla carta d'identità dei minori (con meno di 14 anni), in virtù della «necessità» di adeguarsi «al quadro normativo introdotto dal regolamento europeo in materia di trattamento dei dati personali». È la conferma arrivata ieri pomeriggio, durante il question time alla Camera, dal ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, che ha risposto all'interrogazione del deputato di FdI Giovanni Donzelli, che l'aveva interpellata in merito alle informazioni «circolate in queste ore» sull'intenzione del governo di «modificare il decreto del 31 gennaio 2019, che aveva reinserito» le espressioni «padre» e «madre».

Il messaggio con il quale Whatsapp ha avvertito i propri utenti degli aggiornamenti che verranno apportati, dall’8 febbraio, nei termini di servizio - in particolare riguardo alla condivisione dei dati con altre società del gruppo - e la stessa informativa sul trattamento che verrà fatto dei loro dati personali, sono poco chiari e intelligibili e devono essere valutati attentamente alla luce della disciplina in materia di privacy. A renderlo noto con un comunicato stampa è la stessa Autorità per la protezione dei dati personali.

Nuovo strumento per i professionisti che ogni giorno devono rimanere aggiornati per applicare in modo corretto il Gdpr e la normativa sulla protezione dei dati personali e anche per i cittadini che desiderano essere informati per conoscere ed esercitare i propri diritti per tutelare al meglio la loro privacy.

Il giudice competente in caso di diffamazione via web va individuato con criterio del luogo del domicilio dell'imputato. Ad affermarlo è la Corte di Cassazione, Sezione V, con la sentenza del 12 gennaio 2021 n. 854 che ha confermato questo importante principio, quanto mai attuale in questo particolare periodo storico, nel quale a causa delle limitazioni sociali, il web è indiscusso protagonista.

Non viola la privacy pubblicare sul sito internet del Fisco la black list degli evasori fiscali. La Cedu, Corte europea dei diritti dell'uomo, con la sentenza 36345/16 del 12 gennaio 2021 smentisce il Garante privacy ungherese e avalla la diffusione di dati negativi sul conto dei contribuenti. Il bilanciamento degli interessi vede prevalere sulla riservatezza individuale l'interesse pubblico a prevenire ulteriori inadempimenti tributari e l'interesse diffuso degli altri privati a sapere con chi stanno per concludere un contratto o hanno rapporti commerciali.

Spazio anche alle Authority nazionali per contrastare l’invadenza dei social network nella gestione dei dati. Le conclusioni dell’avvocato generale della corte Ue nella causa C-645/19 vanno in questa direzione escludendo che possa essere la sola Autorità capofila per la protezione dei dati (quella del paese di stabilimento della società) a potere intervenire.

Via libera del Garante Privacy al call center "Immuni". L’Autorità ha dato, nei giorni scorsi, parere favorevole allo schema di ordinanza del Commissario straordinario che regola l’organizzazione e il funzionamento del Servizio nazionale di supporto telefonico e telematico alle persone risultate positive al Covid-19, istituito dal decreto legge "Ristori".

Sono oltre 70 enti ed imprese che attualmente aderiscono a Federprivacy come sostenitori della principale associazione italiana di professionisti della protezione dei dati iscritta presso il Ministero dello Sviluppo Economico, e tra queste figurano molte aziende specializzate del settore come PrivacyLab, Swascan, Datapro, PLS Group, Privacy365, Applicando, Data Consult, Privacycert, KPMG, e ICT Legal Consulting.

Siamo tutti spiati? il presidente di Federprivacy a Cremona 1 Tv

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