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Sì alla videosorveglianza in condominio per seri motivi di sicurezza, ma se la telecamera è finta scatta il contenzioso

Sì alla videosorveglianza in condominio per seri motivi di sicurezza, ma se la telecamera è finta scatta il contenzioso

Il Regolamento europeo sulla privacy entra anche in condominio. Negli edifici il rapporto fra tutela della privacy e ricerca di maggior sicurezza attraverso l’installazione di telecamere e videocitofoni da parte di un condomino è sempre controverso. La questione oggi è ancora più complicata poiché se, da un lato, la recente giurisprudenza ha ampliato la tutela della riservatezza altrui, imponendo che le riprese negli spazi comuni siano possibili solo con il consenso di tutti i condomini, dall’altra in base al nuovo regolamento europeo 2016/679 le telecamere possono essere installate tutte le volte che sono necessarie per motivi di sicurezza seri e giustificati.

Dlgs 101/2018, contestazioni al bivio tra condono parziale o la difesa

Dlgs 101/2018, contestazioni al bivio tra condono parziale o la difesa

È arrivato il momento delle scelte per i procedimenti pendenti su violazioni al vecchio codice della privacy: sfruttare un condono parziale (pagamento di 2/5 del minimo edittale) oppure difendersi. Ci sono pro e contro in ogni opzione e non bisogna fare decorrere il termine previsto dalla legge per fare l'una o l'altra cosa. Ci si riferisce al decreto legislativo 101/2018, che ha adeguato la legislazione italiana al regolamento europeo sulla privacy n. 2016/679, e che ha scritto all'articolo 18 una norma sulla definizione agevolata dei procedimenti per l'applicazione delle sanzioni amministrative per violazioni del codice della privacy (dlgs 196/2003).

Dlgs 101/2018, sotto tutela tutti i dati che consentono l’identificazione

Dlgs 101/2018, sotto tutela tutti i dati che consentono l’identificazione

Il decreto di adeguamento al regolamento Gdpr (Dlgs 101/2018) recepisce in toto la nozione di «dato personale» in continuità con la precedente legislazione Ue. Pertanto, sono da ritenersi attuali le elaborazioni concettuali e le applicazioni maturate prima del Dlgs 101/2018 e del Gdpr, con riguardo all’opinione n. 4/2007 del «Gruppo di lavoro ex art. 29».

Privacy e dati telefonici: Corte di Giustizia Ue, "accesso consentito anche per reati non gravi"

Privacy e dati telefonici: Corte di Giustizia Ue, "accesso consentito anche per reati non gravi"

Nel contesto delle indagini su una rapina con sottrazione di un portafoglio e di un telefono cellulare, la polizia giudiziaria spagnola ha chiesto al giudice istruttore competente di accordarle l’accesso ai dati di identificazione degli utenti dei numeri di telefono attivati dal telefono rubato per un periodo di dodici giorni a partire dalla data della rapina.

Tribunale di Torino: il falso profilo Facebook "aggrava" lo stalking

Tribunale di Torino: il falso profilo Facebook "aggrava" lo stalking

Scatta l'accusa di stalking aggravato per chi, presa “di mira” una donna, crei un falso profilo facebook a suo nome, finga di esserle legato e la inondi di messaggi indesiderati causandole uno stato di ansia e timore tale da indurla a cambiare abitudini. Del resto, quando si molesta qualcuno usando i social, il danno alla vittima si amplifica. La stretta sul dilagante fenomeno dello stalking via web arriva, questa volta, dal Gip del Tribunale di Torino che, con sentenza 878 dello scorso 13 giugno, si assesta su un filone ben consolidato.

Gli adempimenti del datore dopo le ultime modifiche al Codice della privacy

Gli adempimenti del datore dopo le ultime modifiche al Codice della privacy

È entrato in vigore il 19 settembre 2018 il Dlgs 101 del 10 agosto 2018, di armonizzazione della legislazione italiana con le regole del regolamento Ue 2016/679, già operativo dal 25 maggio 2018. I principali adempimenti in materia di privacy sono già in vigore da quest'ultima data e in particolare l'obbligo di rilasciare ai lavoratori interessati la prescritta informazione sulle finalità e modalità del trattamento e sui diritti di accesso degli interessati. Il D.Lgs. n. 101/2018 modifica e integra il cosiddetto codice della privacy contenuto nel D.Lgs. 196/2003 che, come confermato anche dallo stesso Garante, resta in vigore a fianco del regolamento europeo.

Il presidente di Federprivacy al TG1 Rai

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