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Anche il food delivery sotto i riflettori del Garante per la privacy

Anche il food delivery sotto i riflettori del Garante per la privacy

Whistleblowing, anagrafe tributaria, fatturazione elettronica, fidelity card e food delivery: sono questi gli ambiti di trattamento considerati sorvegliati speciali dal Garante Privacy. Lo prevede la delibera del 12 settembre 2019, resa pubblica soltanto il 24 ottobre scorso, con la quale vengono tracciate le linee guida dell'attività ispettiva che l'Autorità di tutela dei dati personali svolgerà con l'ausilio della Guardia di finanza.

Reato postare su siti porno fotomontaggi con volti presi da Facebook

Reato postare su siti porno fotomontaggi con volti presi da Facebook

Scatta il reato di trattamento illecito di dati personali per chi -anche solo in un breve lasso di tempo - posta su siti porno fotomontaggi realizzati a partire da foto di sue conoscenti, prelevate da Facebook. E non costituisce valida difesa sostenere che si tratti solo di "una bravata". La Cassazione con la sentenza n. 43534  ha così confermato la condanna a sei mesi per il reato lesivo della privacy di ben 17 ragazze, nonostante avessero tutte rimesso la querela per diffamazione a seguito di uno spontaneo risarcimento di 1.300 euro ciascuna da parte del ricorrente.

Controllo degli accessi dei dipendenti pubblici a rischio privacy

Controllo degli accessi dei dipendenti pubblici a rischio privacy

Lo schema di regolamento che introduce per i dipendenti della pubblica amministrazione le misure di controllo degli accessi mediante raccolta di dati biometrici e immagini tratte dalla videosorveglianza non è proporzionato rispetto alle finalità perseguite. Così si è espresso il Garante della privacy, con apposito parere del 19 settembre 2019, di fronte alla bozza di regolamento della legge 56/2019 sul controllo degli accessi e dell'orario di lavoro dei dipendenti pubblici.

Delega e contrattazione collettiva le basi più idonee per la comunicazione dei dati personali ai sindacati

Delega e contrattazione collettiva le basi più idonee per la comunicazione dei dati personali ai sindacati

La delega sindacale, per i lavoratori iscritti ad un sindacato, e la contrattazione collettiva, per i non iscritti, sono le basi giuridiche più idonee per disciplinare la comunicazione da parte dei datori di lavoro di dati personali dei dipendenti alle organizzazioni sindacali. È quanto si desume da un esame sistematico degli orientamenti del Garante per la protezione dei dati personali confrontati con le norme contenute nel GDPR - General Data Protection Regulation. Qual è la posizione della giurisprudenza sull’eventuale rifiuto del datore di lavoro di dare informazioni alle rappresentanze sindacali?

Fatturazione elettronica, il Garante della Privacy può attendere

Fatturazione elettronica, il Garante della Privacy può attendere

Secondo quanto previsto nel collegato fiscale alla manovra di bilancio 2020 infatti, indipendentemente dall'adesione o meno ai servizi di consultazione delle fatture elettroniche dell'Agenzia delle entrate da parte del contribuente, i file XML delle singole forniture e tutti i dati negli stessi contenuti, compreso il c.d. corpo della fattura, saranno memorizzati e conservati nell'anagrafe tributaria fino al 31 dicembre dell'ottavo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione di riferimento.

Corte Strasburgo: sì a telecamere nascoste sul lavoro, ma solo in caso di fondato sospetto di furto e perdite ingenti

Corte Strasburgo: sì a telecamere nascoste sul lavoro, ma solo in caso di fondato sospetto di furto e perdite ingenti

Un datore di lavoro può installare delle telecamere nascoste per la videosorveglianza senza avvertire i propri dipendenti qualora abbia il fondato sospetto che questi lo stiano derubando e se le perdite subite per la loro condotta sono ingenti. È quanto ha deliberato - ribaltando il giudizio di primo grado del 2018 - la Grand Chambre della Corte europea dei diritti dell'uomo, secondo cui il comportamento del proprietario di un supermercato spagnolo può essere considerato legittimo e non vìola il diritto alla privacy di alcuni addetti alle casse, licenziati dopo essere stati filmati mentre rubavano prodotti sul luogo di lavoro o aiutavano altri a farlo.

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