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Dalla denuncia al reclamo: iter difficili o poco trasparenti per tutelarsi da offese, truffe e altri crimini online

Dalla denuncia al reclamo: iter difficili o poco trasparenti per tutelarsi da offese, truffe e altri crimini online

Poker di opzioni (sulla carta) per difendersi da hater, truffatori e delinquenti on line. Il crimine in rete non è per nulla virtuale e le vittime sono sempre alla ricerca della strada per ottenere un riparo. Si può ricorrere alle piattaforme che gestiscono i social network oppure inviare un reclamo al Garante della privacy, si può sporgere una denuncia per avviare indagini e azioni penali oppure si può confidare in un provvedimento di urgenza o una condanna al risarcimento dei danni da parte del giudice civile. Vediamo le diverse strade, mettendo in evidenza pro e contro.

Non viola la privacy la telecamera che incastra il dipendente infedele sospettato di spionaggio in favore della Russia

Non viola la privacy la telecamera che incastra il dipendente infedele sospettato di spionaggio in favore della Russia

Le telecamere nascoste del datore incastrano il lavoratore infedele. Sono utilizzabili nel processo penale in cui è imputato il dipendente le registrazioni video realizzate sul luogo di lavoro per proteggere il patrimonio aziendale: le norme dello statuto dei lavoratori, che pure tutelano la riservatezza dei prestatori, non proibiscono i controlli difensivi sui beni dell'impresa. E dunque è escluso che sussista un divieto probatorio.

L’archiviazione da anni non basta per distruggere le intercettazioni

L’archiviazione da anni non basta per distruggere le intercettazioni

Il Giudice per le indagini preliminari può rifiutare di distruggere , come chiesto dal Pubblico ministero, le intercettazioni relative a un procedimento anche se archiviato da oltre 10 anni. La sola archiviazione non basta, infatti, ad escludere la possibilità di una rilevanza futura del materiale archiviato. Mentre la il diritto alla riservatezza degli intercettati resta garantito dalla conservazione nell’archivio della procura della Repubblica, in quanto luogo protetto.

Anche una sola mail ingiuriosa ad un condomino può far scattare la diffamazione ai danni dell'amministratore

Anche una sola mail ingiuriosa ad un condomino può far scattare la diffamazione ai danni dell'amministratore

Scatta la condanna per diffamazione per il condomino che con una e-mail indirizzata ad un altro proprietario insinua la non correttezza dell'operato dell'amministratore dello stabile. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, sentenza n. 12186/2022, respingendo il ricorso di un uomo condannato dal Tribunale di Torino a 700 euro di multa per aver inviato tre e-mail ad un altro condomino in cui sollevava sospetti sui conti presentati dall'amministratore definendoli "fasulli".

Per le riunioni da remoto serve l'informativa privacy

Per le riunioni da remoto serve l'informativa privacy

Chi decide di trattare i dati delle riunioni digitali deve fornire una adeguata informativa ma soprattutto deve poter disporre di una robusta base giuridica per attivarsi. E dovrà anche regolare tutti gli aspetti relativi al trattamento dei dati personali come se si trattasse di un impianto di videosorveglianza. Lo ha evidenziato il Garante per la protezione dei dati personali con il parere inoltrato all'Agcom il 27 gennaio 2022.

Per il riconoscimento facciale assimilato a 'monitoraggio del comportamento' si applica il Gdpr anche a società extra Ue

Per il riconoscimento facciale assimilato a 'monitoraggio del comportamento' si applica il Gdpr anche a società extra Ue

L'Autorità italiana ha condotto una complessa istruttoria sui prodotti di riconoscimento facciale della società statunitense Clearview AI Inc , infliggendole – tra l'altro - una sanzione di 20 milioni di euro per aver messo in atto un monitoraggio biometrico di persone che si trovano nel territorio italiano.

TV9, il presidente di Federprivacy alla trasmissione 9X5

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