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Controlli sul pc del dipendente: la finalità difensiva non esonera il datore dal rispettare i limiti imposti dalla normativa sulla privacy

Controlli sul pc del dipendente: la finalità difensiva non esonera il datore dal rispettare i limiti imposti dalla normativa sulla privacy

La vicenda trae origine dal licenziamento di una dipendente alla quale era stata contestata la trasmissione a terzi di e-mail contenenti informazioni altamente riservate della società datrice di lavoro. La giurisprudenza torna a pronunciarsi sulla legittimità dei controlli del datore di lavoro sulla posta elettronica del dipendente. Questa volta è il Tribunale di Genova ad affrontare la questione, con sentenza resa lo scorso 14 dicembre, richiamando e facendo propri i principi recentemente elaborati dalla giurisprudenza di legittimità in tema di controlli difensivi alla luce dell'attuale formulazione dell'art. 4 dello Statuto dei Lavoratori, così come modificato dall'articolo 23 del Dlgs. n. 151 del 2015.

Disco verde del Garante Privacy a Banca d'Italia per la gestione degli esposti con l'Intelligenza Artificiale

Disco verde del Garante Privacy a Banca d'Italia per la gestione degli esposti con l'Intelligenza Artificiale

Gestione degli esposti con l'intelligenza artificiale, arriva l'ok del Garante Privacy. L'aggregazione dei dati avverrà per cluster. Del tutto esclusa invece la profilazione dei soggetti citati negli esposti. Nel parere reso il 24 febbraio scorso alla Banca d'Italia, l'authority presieduta da Pasquale Stanzione si sarebbe infatti mostrata favorevole allo schema di regolamento concernente il trattamento dei dati personali effettuato nell'ambito della gestione degli esposti.

Il vademecum per genitori e figli per difendersi dal Revenge Porn

Il vademecum per genitori e figli per difendersi dal Revenge Porn

Risposte rapide contro il revenge porn. Sono quelle che il Garante della privacy si sta apprestando a mettere in campo per evitare che foto e filmati a sfondo sessuale finiscano, contro il volere degli interessati, su internet. Il tempo, in questi casi, è fondamentale per evitare che il materiale “incriminato” si sedimenti nel web e sia più difficile, se non impossibile, rimuoverlo. Il Garante sa di doversi muovere entro 48 ore dal momento della segnalazione da parte della vittima: è quanto gli ha chiesto il decreto legge 139 dello scorso anno, che nell’ampliare i poteri dell’Autorità contro le “vendette pornografiche” online, ha anche dettato i tempi per farlo.

Criptovalute monitorate, ok del Garante Privacy allo scambio delle informazioni

Criptovalute monitorate, ok del Garante Privacy allo scambio delle informazioni

Ok del Garante Privacy allo scambio dei dati sulle criptovalute monitorate dal registro di moneta virtuale gestito da Oam (Organismo agenti e mediatori). La piattaforma in cui dovranno essere inviate le informazioni sugli scambi di criptovalute e il censimento delle società che operano in quel mercato è conforme alla disciplina di tutela dei dati personali.

Videoripresa dei dibattimenti penali ammessa per il diritto di cronaca ma non esente da effetti collaterali

Videoripresa dei dibattimenti penali ammessa per il diritto di cronaca ma non esente da effetti collaterali

In ossequio al diritto di cronaca è ammessa la ripresa audiovisiva dei dibattimenti. L'ingresso delle telecamere in aula, tuttavia, può generare effetti non sempre lodevoli, peraltro superabili.

Gestione dati personali, a ciascuno un ruolo 'ad hoc'

Gestione dati personali, a ciascuno un ruolo 'ad hoc'

L'azienda è un crocevia di dati personali e ogni flusso necessita della sua giustificazione privacy. Ogni spostamento di dati impone una definizione dei ruoli «privacy» di mittente e destinatari. Il destinatario dei dati può essere un fornitore (e allora sarà un responsabile esterno) oppure un dipendente (da qualificare come autorizzato) oppure potrebbe essere un soggetto esterno che persegue obiettivi propri (con il ruolo di titolare del trattamento). Ogni opzione ha un adempimento documentale, come il contratto con il responsabile esterno o la designazione dell'autorizzato al trattamento.

Il presidente di Federprivacy al TG1 Rai

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