La banca non rimborsa le somme sottratte alla vittima di phishing se è provata l’imprudenza del cliente nel condividere i codici di accesso
La banca non deve rimborsare al cliente vittima di phishing le somme sottrattegli dal conto corrente se dimostra la sua condotta «fortemente imprudente» nell’aver comunicato al truffatore le credenziali di accesso. Lo ha precisato il Tribunale di Roma con la sentenza 16588 del 15 novembre scorso.
Fonte: Il Sole 24 Ore - di Giuseppina Satta
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