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Diffamazione su Facebook, furto di identità da provare in concreto

Scatta il reato di diffamazione per chi pubblica sul proprio profilo Facebook, e su di una pagina del social: "Il quotidiano di…", un testo che attribuisce ad una persona specifica, identificata per nome e cognome, il danneggiamento della propria moto qualificandola come "schizofrenica certificata". Né per togliersi dai guai è sufficiente appellarsi ad un furto di identità disconoscendo l'account. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 39805/2022, respingendo il ricorso di un uomo condannato nel 2021 dalla Corte di appello di Caltanissetta.

Per la Cassazione, sentenza n. 39805 depositata oggi, il "nome e cognome" nel profilo oltre alla presenza di altri dettagli hanno "un'insuperabile portata individualizzante"

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Il furto d'identità con l'intelligenza artificiale

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