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Associazioni benefiche per la salute mentale vendevano dati a Facebook per la pubblicità targettizzata

Associazioni benefiche per la salute mentale vendevano dati a Facebook per la pubblicità targettizzata

Alcune delle più grandi organizzazioni caritatevoli britanniche che forniscono sostegno alle persone con problemi di salute mentale hanno condiviso con Facebook i dati sensibili della navigazione sul web per utilizzarli nel suo sistema di pubblicità mirata. I dati sono stati inviati tramite uno strumento di tracciamento incorporato nei siti web degli enti di beneficenza e comprendevano dettagli sulle pagine web visitate dagli utenti e sui pulsanti cliccati su contenuti legati alla depressione, all’autolesionismo e ai disturbi alimentari.

Lotta al telemarketing illegale: ‘momento di voltare pagina definitivamente’

Lotta al telemarketing illegale: ‘momento di voltare pagina definitivamente’

Sono oltre 4.000 le segnalazioni che i cittadini inviano al Garante per la protezione dei dati personali ogni mese. Il fatto è stato reso noto in occasione di un convegno a cui hanno partecipato Maria Cristina Cafini, presidente del Co.Re.Com Lazio, Guido Scorza, componente del Collegio del Garante, e Riccardo Acciai, direttore del Dipartimento reti telematiche e marketing della medesima autorità.

Con la pubblicità mirata non rischiamo solo la privacy ma anche di rimetterci soldi

Con la pubblicità mirata non rischiamo solo la privacy ma anche di rimetterci soldi

Quando visitiamo un sito web o cerchiamo nei motori di ricerca e troviamo un’offerta che sembra fatta apposta per noi, ormai abbiamo imparato bene che davvero quella pubblicità è cucita su misura in base ai nostri gusti e alle nostre preferenze attraverso tecniche di profilazione che monitorano i nostri comportamenti online.

A 5 anni dal GDPR la società digitale cerca sviluppo sostenibile e privacy inclusiva

A 5 anni dal GDPR la società digitale cerca sviluppo sostenibile e privacy inclusiva

Il 25 maggio 2018 l’introduzione del Regolamento europeo sulla protezione dei dati. Da allora 5 miliardi di euro di sanzioni per violazioni della privacy nei paesi dell’UE. Cerrina Feroni: “Le norme del GDPR sono al momento l'unica difesa fra il cittadino europeo ed i Leviatani digitali”. Scorza: “L’educazione al valore dei dati e la difesa del diritto alla privacy rappresentano le migliori risorse”. Pizzetti sull’Intelligenza Artificiale: “Per gli utenti occorre conoscibilità effettiva dei soggetti operanti e presenti sulla rete da rischi che altrimenti possono diventare elevatissimi”. Bernardi: “Con ripercussioni così invasive non si può più parlare di privacy come di mero adempimento burocratico; servono soluzioni sostenibili”. Il dibattito degli esperti al CNR di Pisa per il Privacy Day Forum.

Se hai un pacemaker gli hacker ti possono colpire dritto al cuore

Se hai un pacemaker gli hacker ti possono colpire dritto al cuore

Un dispositivo medico, dal pacemaker al defibrillatore, una connessione wireless e adesso l'hacker può non limitarsi più a una "semplice" violazione della privacy, ma si apre piuttosto la porta a un nuovo e più crudele tipo di cybercrime per poter manipolare i software medicali e creare un serio pericolo proprio al cuore del bersaglio, nel verso senso della parola. L'obiettivo del cyber criminale può essere l'azienda che produce i dispositivi medici, ma anche lo stesso paziente che li indossa.

Ancora violazioni della privacy per Facebook, ma stavolta per Meta è sanzione record da 1,2 miliardi di euro

Ancora violazioni della privacy per Facebook, ma stavolta per Meta è sanzione record da 1,2 miliardi di euro

Ennesima multa per Meta per violazione della privacy, ma stavolta l'importo è senza precedenti: ammona infatti a 1,2 miliardi di euro la sanzione annunciata dallo European Data Protection Board. Già l’agenzia Reuters nei giorni scorsi aveva riferito che il colosso di Menlo Park stava per essere sanzionato per aver trasferito i dati degli utenti cittadini dell’Unione europea ai server statunitensi senza rispettare il GDPR, ma ora il provvedimento è stato ufficialmente reso noto.

Siamo tutti spiati? il presidente di Federprivacy a Cremona 1 Tv

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